Specchietti e classifiche

Francesco Di Lorenzo Fuoriregistro, 7.5.2011

Gli specchietti, si sa, attirano molto di più se le allodole sono affamate.

Ma speculare sulle disgrazie altrui, o anche solo sulle debolezze (sulle deficienze) degli insegnanti, è offensivo oltreché stupido. Ad ogni modo, il buon senso suggerisce di andar cauti con le notizie che in apparenza sembrerebbero buone. Allora, lo sconvolgimento delle graduatorie degli insegnanti abilitati che tra poco avverrà, viene contestualmente presentato con il piano di assunzione di 65mila precari in tre anni. Meglio di niente (quando si ha fame si sorvola su una cifra così insignificante). Ma la fame (continuando con il gioco) non dovrebbe farci dimenticare che le persone di cui si parla sono inserite nella scuola da anni e vengono già pagate. Ergo, non si elargisce e non si concede alcunché. Invece, non si dice che dal 2012 al 2014 ci saranno ulteriori riduzioni di spesa ogni anno, per complessivi quattro miliardi e 561 milioni. Non dimenticando che dal 2009 al 2011 sono state già tolte risorse all'istruzione per 8 miliardi e 13 milioni, nonché abolite 87mila cattedre e svaniti 42 mila posti di personale amministrativo, tecnico e ausiliario.

Il sospetto, legittimo, è che questo piano di assunzioni sia solo una manovra elettorale. Che ne dite?

Accade, poi, che la preside di una scuola secondaria di Roma, proponga un concorso per eleggere 'il miglior docente dell'istituto'. (In perfetto allineamento con la sensazione del futile e del banale, e superando a velocità supersonica Neil Postman, il quale, in Ecologia dei media, chiedeva alla scuola di contrastare il linguaggio superficiale della televisione, facendosi luogo della responsabilità, dell'equilibrio e dell'intelligenza).

È quanto succede all'istituto tecnico agrario 'Emilio Sereni' di Roma, dove gli insegnanti sono stati chiamati a votare per chi, tra i colleghi, "con dedizione e partecipazione attiva e proficua - si prodiga quotidianamente nella scuola per migliorarla e renderla sempre più rispondente alle aspettative dell'utenza e del territorio". Così è scritto nella circolare esplicativa.

Cosa dire, se non dedicare un pensiero a chi è arrivato secondo e non ce l'ha fatta, ma per poco?

Per gli amanti delle classifiche, sono uscite quelle relative alla qualità della scuola italiana su base regionale.

Nello stilare questa speciale graduatoria, sono stati ritracciati per bene i confini delle nostre regioni. Si è notato così che le scuole ubicate non proprio al centro della regione, ma spostate ai lati - ai margini - erano soggette a subire le influenze della qualità del territorio accanto. Questo ha creato non pochi problemi, ma alla fine si è trovato un accordo.

Nel guardare i risultati il Ministro Gelmini ha esultato perché le regioni meridionali hanno guadagnato punti. Aveva la stessa espressione di quando, qualche anno fa, aveva insultato i docenti del sud.

In questa occasione ha detto che il miglioramento, ''è frutto del lavoro degli insegnanti, ma anche di alcune iniziative avviate nelle regioni del Mezzogiorno''. E ha ricordato che: "310.000 insegnanti hanno fatto formazione in servizio, oltre un milione di studenti (sono stati) coinvolti in iniziative contro la dispersione scolastica, (c'è stata) l'attivazione di laboratori soprattutto in alcuni indirizzi di studio''. Tutto questo, badate bene, al sud. Senza specificare quando, né precisamente dove. Il tutto, e questo è il bello, senza che nessuno se ne sia accorto. Ci vuole tatto per fare certe cose. Ma soprattutto, ci vuole un atteggiamento tanto indisponente.