Manovra, dalla scuola alle pensioni
ecco tutti i provvedimenti

 Il Messaggero, 1.7.2011

ROMA - Due provvedimenti che si sono intrecciati nella fase di definizione politica, ma che sono in realtà profondamente diversi nella funzione e nella tempistica attuativa. Il primo è il decreto legge che contiene la manovra correttiva che ha come obiettivo il pareggio di bilancio nel 2014. Le misure entreranno in vigore da subito, pur concentrando i loro effetti sugli anni futuri. Dovranno comunque essere efficaci per il raggiungimento dell’obiettivo. Si tratta in larga parte di risparmi di spesa; ma nel testo c’è comunque una componente di entrate che deriverà dai giochi e da singole misure fiscali. Il traguardo dunque è assicurare le risorse che servono nel modo più credibile possibile, anche agli occhi dell’Europa e degli altri organismi internazionali.

Il disegno di legge delega ha invece l’ambizione di riordinare un sistema fiscale vecchio di 40 anni, che nel corso del tempo ha trovato ampi spazi di sovrapposizione con quello assistenziale. Il punto di arrivo finale è un codice unico delle leggi in materia. Ci saranno tre anni di tempo, dall’approvazione della delega da parte del Parlamento, per scrivere i relativi decreti attuativi: e saranno i dettagli di questi testi a dare la misura dell’effettivo impatto del nuovo fisco sugli italiani.

Ministeri, risparmi per almeno 5 miliardi. I ministeri e le altre amministrazioni centrali sono chiamati nei prossimi mesi ad avviare programmi di spending review, per analizzare i propri bilanci non sulla base della spesa storica ma secondo il principio dei costi standard. Dovranno derivare economie per circa 5 miliardi; se non saranno realizzate in modo intelligente, si procederà con il vecchio sistema dei tagli lineari.

Enti locali, contributo di circa 9 miliardi. Dopo i tagli della manovra 2010 anche questa volta gli Enti locali pagheranno un conto salato. Il concorso alla manovra «delle regioni a statuto speciale, delle regioni a statuto ordinario, delle province e dei comuni» si legge nel decreto. è quantificabile in «complessivi 3.200 milioni di euro nell’anno 2013, e 6.500 milioni di euro a decorrere dall’anno 2014». Si aggiungeranno poi altri tagli specifici a Sicilia e Sardegna, per un totale di circa 9 miliardi di euro. Ci saranno invece premi per gli enti virtuosi.

Pubblico impiego, visita fiscale dal primo giorno. Stretta sulle assenze dei dipendenti pubblici. Con le nuove disposizioni contenute nella bozza della manovra, la visita fiscale per assenza per malattia arriverà «sin dal primo giorno, quando l'assenza si verifica nelle giornate precedenti o successive a quelle non lavorative». In base alle regole precedenti, il controllo poteva essere disposto «nel caso di assenza di un solo giorno».

Sale, con tempi e modalità soft, l’età pensionistica delle donne nel settore privato. A partire dal 2020, ci vorrà un mese di più, cioè 60 anni e un mese, per andare in pensione: i requisiti anagrafici verranno aumentati di due mesi a partire dal primo gennaio 2021, per poi proseguire in modo progressivo fino all’ultimo scaglione, fissato al primo gennaio 2032, quando si arriverà ai 65.

Sanità, nuovi ticket e risparmi sui costi. Forti risparmi arriveranno dal fronte della sanità con l’introduzione dei cosiddetti costi standard nell’ambito della partenza del federalismo fiscale. Dal prossimo anno, inoltre, dovrebbero tornare in vigore i ticket sanitari sia sulle visite specialistiche (10 euro) che sui codici bianchi del pronto soccorso (25 euro). Ulteriori ticket sono possibili dal 2014. È anche previsto che una parte della spesa ospedaliera vada a carico delle aziende.

Scuola, accorpamenti e meno dirigenti. Il decreto prevede l’accorpamento di scuole infanzia, elementari e medie che porterà alla riduzione dei dirigenti scolastici; di fatto sono poi confermati per altri due anni, fino al 2014, i tagli già decisi dalla manovra del 2008 (tre miliardi a regime). Le misure sugli insegnanti di sostegno sono molto meno drastiche di quelle ipotizzate in una prima fase; in particolare secondo il ministero dell’Istruzione viene confermato il principio per cui nelle classi in cui è presente un disabile il numero degli alunni non superi di regola i 20.

Iva, revisione a tappe delle aliquote. In tema di imposta sul valore aggiunto il testo della delega parla di revisione graduale delle attuali aliquote, che tenga conto però degli effetti inflazionistici derivanti da un eventuale aumento. Inoltre la nuova Iva dovrà essere coordinata con il sistema delle accise, in modo da evitare duplicazione. L’altra linea direttiva della riforma è la semplificazione degli adempimenti formali.

Rendite, verso la tassazione unica. Con esclusione dei titoli pubblici ed equivalenti è prevista l’introduzione di un’unica aliquota per le ritenute e le imposte sostitutive applicabili sui redditi di capitale e sui redditi diversi di natura finanziaria non superiore al 20 per cento. Sale dunque il prelievo sui redditi da capitale, mentre scende quello su interessi bancari e postali.

Irpef, tre aliquote: 20%, 30%, 40%. La delega prevede espressamente che l’imposta sul reddito personale abbia in futuro tre sole aliquote, fissate al 20, 30 e 40 per cento. Queste percentuali si applicheranno però su una base imponibile più ampia: in altre parole i contribuenti non potranno più godere di tutte le detrazioni e deduzioni che sono state riconosciute in questi anni. Gli sgravi saranno concentrati invece su natalità, lavoro e giovani.

Turismo, aperture libere per i negozi. I negozi situati in zone turistiche, cone le città d’arte, non dovranno più rispettare i vincoli orari sull’apertura e sulla chiusura. Potranno, se lo vorranno, restare aperti anche la domenica e i giorni festivi, come potranno saltare l’obbligo di chiusura infrasettimanale. Una liberalizzazione per aumentare i flussi commerciali e consentire la massima flessibilità agli esercenti.

Cura dimagrante per l’Ice, istituto per il commercio estero: i 14 uffici in Italia diventeranno solo due, quelli di Roma e Milano, con una riduzione del personale a regime di circa 200 persone. All’estero gli uffici verranno coordinati dalle ambasciate, dove saranno costituite speciali strutture chiamate «Casa Italia». In questo modo dovrebbero essere circa 1.000 le persone attive all’estero sul fronte della promozione del made in Italy.

Cultura, arriva la riforma di Cinecittà. Arriva la possibilità di destinare il 5 per mille alla cultura. A partire dal prossimo anno e quindi per la dichiarazione che si farà nel 2012 i cittadini potranno destinare il 5 per mille alla tutela, promozione e valorizzazione dei beni culturali. Approvata anche la riforma di Cinecittà: la società rinasce come Cinecittà Luce, società più agile e snella che si dedicherà alle sue funzioni storiche ovvero promozione e conservazione del patrimonio cinematografico.