Graduatorie. da Tuttoscuola, 26.7.2011
Nel momento di approvare l’emendamento leghista del bonus che
avrebbe dovuto premiare i docenti residenti e frenare il possibile
tsunami dei trasferimenti dal sud, molti esponenti del Pd hanno
preferito “buttarla” in politica, parlando di incostituzionalità e
assumendo, più o meno esplicitamente, la difesa del diritto dei
docenti meridionali di muoversi per l’Italia. Forse l’idea del bonus
era un po’azzardata ma dietro quella proposta c’era una situazione
reale che ora, a a trasferimenti avvenuti e a graduatorie
pubblicate, emerge in tutta la sua drammaticità. E il Pd prende
posizione contro, trascinando con sé tutta l’opposizione e la
maggioranza. La mozione, che impegna il Governo ad assumere iniziative per congelare le graduatorie, mette in rilievo il fatto che “La riapertura delle graduatorie ha generato uno scenario caotico, determinando una storpiatura dell'essenza vera e propria delle legge, tutelando all'interno della classe docente solo i diritti di alcuni, ledendo quelli della stragrande maggioranza degli insegnanti veneti ed italiani, che, sulla base della normativa precedente, avevano fatto scelte di vita con la garanzia di ottenere prima o poi la stabilità lavorativa”. La mozione continua con una richiesta “Anche la Regione - ha dichiarato Bonfante - deve dare un segnale forte per fermare questa palese ingiustizia che ha consentito a 2.000 precari di inserirsi nelle graduatorie del Veneto, sia per l'immissione a ruolo, sia per l'assegnazione delle supplenze. Questo ha provocato lo scavalcamento di numerosi docenti che, vale la pena di ricordarlo, si erano conquistati una posizione in graduatoria dopo aver sostenuto e vinto un concorso. Con la mozione presentata, che ha ricevuto il sostegno di tutti i capigruppo di maggioranza e opposizione, chiediamo vengano congelate le graduatorie, ripristinando l'ordine agli anni scolastici precedenti: solo in questo modo - ha concluso Bonfante - sarà possibile uscire da questo ginepraio che sta facendo esplodere una guerra tra poveri oggettivamente indegna per un Paese civile”. |