Il sostegno a costo zero Proposta pdl assegna le competenze alle scuole, senza risorse di Mario D'Adamo ItaliaOggi, 26.7.2011 Dopo l'organico di sostegno chiamato a contribuire al pareggio di bilancio, privatizzazione del sostegno a costo zero. Che è una bella quadratura del cerchio, soprattutto se si invoca l'intervento dei privati nelle scuole e non si prevedono oneri aggiuntivi a carico della finanza pubblica: le scuole dovranno utilizzare quel poco che hanno per compensare le collaborazioni o dovranno sperare nel volontariato. Un disegno di legge, il n. 4405, presentato il mese scorso alla Camera dei deputati, primo firmatario Giovanni Dima, partito delle libertà, autorizza, infatti, i dirigenti degli istituti scolastici e delle scuole di ogni ordine e grado «a definire progetti, con la collaborazione di soggetti privati”» per l'elaborazione e l'attuazione sia dei piani educativi individualizzati per il sostegno di alunni con disabilità (legge 104/1992) sia delle misure educative e didattiche di supporto agli alunni con disturbi specifici di apprendimento (legge 170/2010). I rischi che nell'esercizio di tali attività deriveranno al personale e ai consulenti privati saranno coperti da apposita polizza di assicurazione, che sarà posta a loro carico, naturalmente. I firmatari si dicono convinti del valore dell'inclusione scolastica come punto di partenza di un percorso di valorizzazione e di promozione di quanti versano in condizioni di disabilità. Poiché la Costituzione agli articoli 3, 33 e 34 sancisce il principio dell'eguaglianza sostanziale nell'ambito di una scuola aperta a tutti, il legislatore è intervenuto a darvi attuazione in varie occasioni. Ma con provvedimenti legislativi così numerosi da far temere ai deputati firmatari la nascita di un sistema caratterizzato da forte discontinuità educativa e da sovrapposizioni normative che minare alla radice il miglioramento dei processi di apprendimento degli alunni disabili e la necessaria continuità educativa. Essi hanno pensato così che, affidando l'organizzazione e il coordinamento di tutta l'attività di integrazione all'autonomia delle istituzioni scolastiche, si possa garantire una congrua permanenza di personale docente a sostegno del percorso formativo ed educativo di alunni disabili. «Ciò secondo il principio della responsabilità prevalente» che può assicurare tempestività, efficienza ed efficacia dell'educazione amministrativa ed educativa e che può garantire la qualità dell'inclusione alla luce anche delle recenti riforme del Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca. Peccato che il principio dell'invarianza dei costi a carico della finanza pubblica, al quale il disegno di legge espressamente si richiama anche con riferimento alla legge sui disturbi specifici di apprendimento, impedisca alle istituzioni scolastiche autonome la possibilità stessa di attivare qualsiasi intervento aggiuntivo a quelli già garantiti dall'amministrazione centrale. |