Dov’è finita la retrodatazione giuridica?

da Tuttoscuola,  25.7.2011

Tra le richieste che i docenti di Roma hanno rivolto al senatore leghista Pittoni per difendersi in qualche modo dall’invasione di altri docenti trasferiti nelle graduatorie ad esaurimento c’è anche quella di mettere in atto l'applicazione dell'articolo 9, comma 17, del decreto Sviluppo che prevede “la retrodatazione giuridica dall’anno scolastico 2010-2011 di quota parte delle assunzioni di personale docente e ATA sulla base dei posti vacanti e disponibili relativi al medesimo anno scolastico 2010-2011”.La retrodatazione comporterebbe l’utilizzo delle vecchie graduatorie ad esaurimento del 2010, non ancora stravolte dai trasferimenti di quest’anno da altre province.

Della retrodatazione, per ora, nessuno ne parla e, a quanto sembra, non è nemmeno stata oggetto dell’incontro politico delle organizzazioni sindacali con i ministri Gelmini e Brunetta da cui è poi venuta l’intesa all’Aran per le immissioni in ruolo dei 67 mila tra docenti e Ata.

È un nodo, quello della retrodatazione, che dovrà essere sciolto molto presto, perché le scadenze delle nomine si avvicinano e, comunque, devono essere concluse entro la fine di agosto.

C’è il rischio concreto che quella norma (non un obbligo ma una possibilità rimessa alla valutazione politica del Governo: “il piano può prevedere la retrodatazione giuridica”) non vada mai in porto, perché si espone ad un nuovo contenzioso che chiama in causa gli “accodati” e i “pettinati”, cioè mette nuovamente in discussione la natura delle graduatorie da utilizzare, corrette o meno dalla sentenza della Consulta sugli inserimenti a pettine.

La rinuncia alla retrodatazione, soprattutto nelle province dove vi sono stati numerosi trasferimenti da altri territori, consentirebbe l’immissione in ruolo dei nuovi arrivati carichi di punteggio.