Corsi recupero, per il Codacons sono un flop:
ogni famiglia costretta a pagare 825 euro

di A.G. La Tecnica della Scuola, 12.7.2011

L’associazione dei consumatori parla di “stangata record”, dovuta ai sempre più modesti corsi riparatori che ogni istituto superiore organizza durante l’estate. In soli due anni il costo medio orario delle ripetizioni private, ‘ovviamente’ in nero, è salito da 28 a 33 euro.

Qualche settimana fa non devono avere bene accolto la notizia di rinunciare ad almeno una parte delle vacanze estive, derivante della necessità di far frequentare ai figli i corsi di recupero e così sanare il debito formativo assegnatogli dai Consigli di Classe di fine anno. Ora a quelle stesse famiglie di diverse migliaia di studenti degli istituti superiori viene detto anche che spenderanno comunque buona parte dei soldi inizialmente destinati per finanziare le vacanze: serviranno per pagare le ripetizioni che le scuole non sono in grado di organizzare per scarsità di fondi.

A sostenerlo è il Codacons, chea attraverso un duro comunicato dell’11 giugno ha fatto sapere che ammonterebbe "a 825 euro la stangata media che una famiglia dovrà pagare. In due anni, infatti, il costo medio orario delle ripetizioni per uno studente delle superiori è salito da 28 a 33 euro" per ogni ora di ripetizione facendo registrare "un’impennata record del 17,86%".

Tutto avrebbe origine nella scarsità dei fondi che il Miur da qualche tempo destina ai corsi di recupero: per il Codacons si tratta di "pochissime ore di lezione, insufficienti per recuperare effettivamente i debiti formativi. I genitori, quindi, sono costretti a dover ricorrere alle solite vecchie classiche ripetizioni private, ‘ovviamente’ in nero". Il risultato è che il meccanismo di recupero introdotto dall’ex ministro Fioroni si continua "ad essere un flop".

Il fenomeno, se confermato di questa portata, comporterebbe movimenti di denaro notevoli: basti pensare che per svolgere le ripetizioni, riguardanti almeno uno studente su tre delle superiori, studenti e famiglie devono farsi carico di “un prezzo variabile a seconda della materia": con 35-38 euro l’ora il greco risulterebbe la disciplina più costosa, seguita da matematica, latino, lingue ed italiano (la materia più economica per la quale i docenti chiedono tra le 27 e le 30 euro l’ora), di chi le dà (docente, laureato, studente universitario) e di chi le riceve: universitario, scuola superiore o media.