Gelmini: la metà delle assunzioni di Alessandro Giuliani La Tecnica della Scuola, 21.7.2011 L’annuncio a Viareggio durante “Dedalo”, la kermesse degli studenti Pdl: il 50% dei posti andrà ai docenti in graduatoria da tempo, ma un altro 50% va riservato ai giovani più capaci e meritevoli. Per i nuovi percorsi abilitanti siamo al conto alla rovescia. Così l’azzeramento delle Gae rimane una chimera. La strada del nuovo reclutamento è tracciata. Ora si tratta solo di realizzarla, ma ormai siamo al conto alla rovescia. A confermarlo è stato il primo responsabile del ministero dell’Istruzione, Mariastella Gelmini, ospite a Viareggio, in provincia di Lucca, alla kermesse nazionale degli universitari di centrodestra “Dedalo”. Durante lo svolgimento di un dibattito su “Università e post-laurea”, interpellato a proposito delle assunzioni dei docenti della scuola pubblica, Gelmini ha spiegato che "il 50% dei posti deve andare agli insegnanti che sono in graduatoria da tempo, ma un altro 50% deve essere riservato ai giovani più capaci e meritevoli". Dalle parole del ministro giunge quindi la conferma che questa seconda fetta di posti vacanti verranno riservati ai vincitori dei concorsi a numero chiuso usciti dai nuovi percorsi abilitanti: quelle che avranno conseguito la cosiddetta laurea magistrale, comprendente i nuovi Tirocini formativi attivi da svolgere direttamente nelle scuole. Come già sottolineato da questa testata alcuni giorni fa, per gli attuali precari, inseriti nelle graduatorie ad esaurimento, che non ce faranno ad essere assunti nel prossimo triennio (la maggior parte dei 250.000 candidati abilitati), la strada si farà quindi ancora più in salita: "dobbiamo assorbire il precariato - ha spiegato - ma non possiamo penalizzare le giovani generazioni, si devono programmare gli ingressi". Solo così, per il Ministro, si potrà evitare "l'aumento del numero di precari". La priorità è questa. Per i responsabili di viale Trastevere, quindi, l’azzeramento dei vecchi supplenti, anche con decenni di servizio a tempo determinato alle spalle, non sembra avere la precedenza: tanto, devono aver pensato, sono abituati ad attendere! |