Il fiato corto dei Licei Musicali di Pippo Frisone ScuolaOggi, 25.7.2011 Il prossimo anno scolastico riserva ben poche sorprese ai Licei Musicali in Lombardia. Ai sette licei musicali già avviati nel 2010/11, Tenca e Verdi a Milano, Gambara a Brescia, Secco Suardo a Bergamo, Ciceri a Como, Stradivari a Cremona, Cairoli a Pavia si aggiungono il liceo Manzoni a Varese e Grassi a Lecco. Restano ancora in lista d’attesa, pur se previsti nel Piano regionale, il liceo Quasimodo a Magenta, Zucchi a Monza, D’Este a Mantova, Olivelli a Darfo. Saranno nove in tutto su tredici a funzionare complessivamente in Lombardia nel 2011/12. I docenti di educazione musicale, titolari nei vari istituti comprendenti i licei musicali, saranno utilizzati a domanda con priorità, rispetto a quelli provenienti da altri istituti della provincia e/o fuori provincia. In attesa della definizione dei titoli d’accesso, i nuovi insegnamenti prevedono titoli specifici, non sempre di facile reperibilità, come ad es.: -Esecuzione e Interpretazione richiede come requisito indispensabile, oltre all’abilitazione (A031-A032 o A077) il diploma di conservatorio nello specifico strumento, almeno 180 giorni di servizio(strumento) nei corsi di sperimentazione musicale della secondaria superiore -Storia della Musica, oltre all’abilitazione nella A031 è richiesta la laurea in Musicologia e il diploma di conservatorio. Le ore complessive della sezione specifica musicale dei licei ammontano complessivamente a 60,6h settimanali. Ogni singolo insegnamento non supera le 15h settimanali a partire da Teoria e composizione, Laboratorio Musica d’insieme 13 h, Esecuzione e Interpretazione 12 h, Storia della Musica 10h, Tecnologie Musicali 10h. Quando i licei Musicali andranno a regime nel 2013, la formazione delle cattedre non sarà di facile soluzione. Se l’organizzazione dei licei musicali rimanesse bloccata come adesso su un unico corso di 5 classi, nessuna cattedra andrà a completamento con almeno 18h settimanali. D’altronde di difficile formazione si presentano anche le cattedre orario esterne, data la distante dislocazione nel territorio provinciale dei licei musicali fin qui autorizzati. Analogo problema di formazione delle cattedre nella altre province della Lombardia con un solo corso e nel resto d’Italia. A Milano al liceo Tenca, tutt’al più salteranno fuori 3 cattedre a regime, solo mettendo assieme diversi insegnamenti affini per arrivare a 18h . Nell’altro liceo Verdi, i docenti della sezione musicale, sono forniti direttamente dal Conservatorio. Diventa essenziale a questo punto far partire almeno tutti i licei musicali previsti nel piano regionale, autorizzando man mano ove le iscrizioni lo consentissero il raddoppio dei corsi attivati, magari aprendo succursali o sezioni staccate in altre zone del territorio. Solo così nel breve periodo sarà possibile utilizzare nei licei musicali tutti gli esuberi della A031-Educazione Musicale II grado. Delle 16 cattedre originarie della A031 a Milano, ben 10 sono già saltate e i rispettivi docenti sono stati trasferiti d’ufficio in esubero sulla DOP. L’Educazione Musicale è andata in esubero a Milano sia alle medie sia alle superiori. In attesa che i licei musicali autorizzati e autorizzandi vadano a regime, diventa essenziale non disperdere il patrimonio culturale e professionale degli insegnanti di educazione musicale che man mano andranno in esubero, in quanto tale disciplina sarà cancellata del tutto nelle superiori entro il 2013 dalla riforma Gelmini. I Collegi utilizzino nel frattempo il 20% dell’autonomia per far sopravvivere l’educazione musicale almeno laddove storicamente c’è sempre stata, cioè negli ex istituti magistrali. I Licei musicali devono uscire dal loro splendido isolamento in cui sembrano relegati dalla riforma Gelmini, raccogliendo, rilanciando e riqualificando il patrimonio culturale e della divulgazione musicale che altrimenti andrebbe disperso. Solo così si potrà riaprire il dibattito sull’insegnamento dell’educazione musicale nei licei e la cultura musicale potrà sopravvivere nelle superiori nonostante la riforma Gelmini. |