Due brevi commenti

 dal blog di Giorgio Israel, 10.7.2011

Prima osservazione. Leggo che i dirigenti dell’Invalsi da qualche tempo ripropongono tutti una frase del celebre Francesco De Sanctis: «Per me la garanzia di una buona scuola è un buon direttore». Nulla da eccepire, è un’affermazione convincente. Allora ci si chiede perché non s’inizia a fare una valutazione approfondita dei dirigenti scolastici e, dopo averne accertato la qualità, si concede soltanto ai migliori – non solo ai più competenti e capaci di coordinamento, ma anche equilibrati nel giudizio – di valutare i loro insegnanti. Invece qui si sta procedendo a rovescio: si affida la valutazione degli insegnanti ai dirigenti scolastici, “a prescindere”. Se i dirigenti Invalsi frequentassero un po’ la logica eviterebbero di citare la frase di De Sanctis, ovvero di dare un gran colpo di zappa sui piedi del Ministero. A meno che non sia questo quel che vogliono…

Seconda osservazione. Leggo che il direttore dell’Invalsi Dino Cristanini ha sostenuto in un convegno che per verificare le conoscenze sono sufficienti i test, per verificare le competenze servono strumenti più sofisticati e indici meno standardizzati. C’è da restare basiti. Tutti gli “specialisti” in materia sostengono che le conoscenze non sono misurabili e, per questo non si procede a stimarle, mentre le competenze sono misurabili e i test ne sono la misura. Potrei citare non so quanti testi in tal senso (indipendentemente da quel che penso di queste affermazioni, e il lettore di questo blog lo sa). All’Invalsi hanno fatto una scoperta che rivoluziona le concezioni della valutazione? D’altra parte, si vede che non leggono i test che loro stessi “somministrano”. Quelli di matematica non sono basati in buona sostanza su alcuna conoscenza matematica, bensì si tratta soltanto di problemi di “matematica del cittadino” che, nella maggior parte dei casi, non richiedono alcuna conoscenza specifica. Del resto, che le conoscenze si possano verificare con i test è un’affermazione che non merita commenti.


«Il bordello è l'unica istituzione italiana dove la competenza è premiata e il merito riconosciuto» (Indro Montanelli)
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