I test dell’Invalsi su 3 milioni di studenti
consentono di valutare
il nostro sistema di istruzione

da Tuttoscuola,  28.7.2011

A maggio, in occasione della rilevazione degli apprendimenti che, per la prima volta, ha riguardato, oltre a classi del primo ciclo, anche classi della scuola secondaria superiore, l’Invalsi è stato pregiudizialmente posto sotto attacco da parte di una minoranza sindacale che cercava di colpire il ministro mettendo sotto accusa il “suo” sistema nazionale di valutazione.

A giugno, in occasione della prova scritta nazionale per l’esame di licenza, alcuni incidenti tecnici nelle procedure di correzione dei test hanno creato una piccola bufera di critiche da parte delle scuole, offrendo a qualcuno il pretesto per chiedere l’annullamento di qualsiasi forma di valutazione del sistema di istruzione.

In questo 2011, dunque, nel momento di maggior sforzo operato in questi ultimi anni, l’Invalsi è stato sottoposto, forse poco generosamente, a critiche, anziché a valutazioni positive; ma, tutto sommato, è stata anche l’occasione per il mondo politico e accademico di “scoprire” l’Istituto e suggerire interventi per migliorarne la funzione.

Ora, a distanza di soli due mesi e in tempo utile per una riflessione prima del nuovo anno scolastico, con la pubblicazione dei risultati-campione delle rilevazioni degli apprendimenti effettuate a maggio l’Invalsi si riappropria della sua difficile funzione di valutazione del sistema di istruzione, offrendo al mondo della scuola e a quello politico ampi elementi di conoscenza e di approfondimento sullo stato di salute della nostra scuola.

Più avanti, ciascuna scuola coinvolta nelle rilevazioni potrà disporre degli esiti di apprendimento dei propri alunni per farne oggetto responsabile di autovalutazione.

La prima considerazione che emerge immediatamente dalla pubblicazione riguarda l’aspetto quantitativo dell’operazione complessiva messa in atto dall’Istituto. È certamente di minor valore dell’aspetto qualitativo dei risultati, ma merita una doverosa attenzione per quanto di organizzativo c’è dietro ai quei numeri.

Per la Rilevazione degli apprendimenti degli studenti nelle classi II e V della scuola primaria, nella classe I della scuola secondaria di primo grado e nella classe II della scuola secondaria di secondo grado, mediante prove oggettive standardizzate sono state coinvolte circa 14.400 scuole, 112.500 classi e 2.250.000 studenti.

Il campionamento è stato effettuato su base regionale, coinvolgendo complessivamente 3.851 scuole, 7.810 classi e 166.199 studenti.

Per la Prova nazionale sono state coinvolte 5.969 scuole, 27.646 classi e 586.790 studenti. Anche in questa occasione, il campionamento, effettuato su base regionale, ha riguardato 1.312 scuole, 1312 classi e 28.361 studenti.

Complessivamente quest’anno gli studenti di scuole statali e paritarie che a vario titolo sono stati interessati alle rilevazioni o alla prova nazionale sono stati quasi tre milioni. E non è poco.