Invalsi, la matematica si conferma
bestia nera anche nella scuola media

da Tuttoscuola,  28.7.2011

Le rilevazioni degli apprendimenti nella scuola secondaria di I grado ha riguardato complessivamente poco più di 600 mila studenti di 27.163 prime di scuole statali e paritarie. Da questi l’Invalsi ha preventivamente scelto un campione statisticamente rilevante di 1.968 classi per un totale di 44.769 alunni.

Molto di più di quanto rilevato nella scuola primaria (seconde e quinte classi) la matematica si dimostra ancora una volta la bestia nera per i nostri ragazzi anche nella secondaria di I grado.

Nella media nazionale soltanto il 46,6% degli studenti ha fornito risposte esatte in matematica, mentre in italiano la percentuale è salita al 62,4%.

La situazione, però, sia per matematica che per italiano non è omogenea nelle diverse aree del Paese. Per matematica si passa da un modesto e preoccupante 39,2% dei ragazzi siciliani al 52% di quelli del Friuli Venezia Giulia, al 51,2 dei ragazzi veneti e marchigiani. Il Nord Est, comunque, si colloca sopra la media con un onorevole (ma non esaltante) 50,8% di media, lasciando a 10 punti le Isole.

In italiano, mentre le aree settentrionali e centrali si posizionano a cavallo del 64% di risposte esatte, le regioni insulari viaggiano mediamente sette punti sotto. La migliore performance la conseguono i ragazzi liguri con il 65,2% di risposte esatte, seguiti dai lombardi con il 65%, mentre le prestazioni meno brillanti le conseguono ancora una volta i siciliani (56%).

Tra ragazzi e ragazze il divario la differenza di prestazione in italiano si accentua rispettivamente con il 60,7% e il 64,2%. È comunque più contenuto al sud e più ampio al nord.

Il divario in senso opposto in matematica c’è, ma è più contenuto e comunque omogeneo sul territorio: in media i ragazzi conseguono il 47,9% di risposte esatte, le ragazze il 45,3%.

Tra studenti italiani e stranieri la forbice si allarga toccando i 13 punti di differenza percentuale in italiano (9 punti rispetto a quelli di seconda generazione), mentre si riduce notevolmente in matematica: meno di sette punti di differenza (soltanto quattro per quelli di seconda generazione).