Nel 1° ciclo vi saranno
soltanto istituti comprensivi

da Tuttoscuola, 30.6.2011

Nella manovra finanziaria, salvo sorprese dell’ultima ora, è inserita una disposizione che riguarda la modifica di struttura delle istituzioni scolastiche autonome del 1° ciclo di istruzione. La norma prevede che tutte queste istituzioni diventino istituti comprensivi.

Attualmente le 7.185 istituzioni scolastiche del settore sono diverse a seconda delle aggregazioni di scuole: 3.973 (55,3%) sono istituti comprensivi (comprendono e coordinano scuole dell’infanzia, scuole primarie e scuole secondarie di I grado); 2.802 (29%) sono circoli didattici (comprendono e coordinano scuole dell’infanzia e scuole primarie) e 1.130 (15,7%) sono istituti di istruzione secondaria di I grado.

L’obiettivo della manovra è quello di eliminare i 2.802 circoli didattici e 1.130 istituti principali di scuola media, trasformandoli in 3.932 istituti comprensivi.

Si tratta di una operazione non semplice e non di immediata applicazione. Deve esserci, infatti, preliminarmente il concorso delle regioni e, sul territorio, il coinvolgimento dei Comuni.

Ma la soppressione delle istituzioni scolastiche autonome costituite separatamente da direzioni didattiche e scuole secondarie di primo grado e la loro trasformazione in istituti comprensivi sarà anche l’occasione per ridurre la loro quantità, anche con l’aiuto di un’altra disposizione della manovra che prevede l’innalzamento del limite minimo della popolazione scolastica iscritta nelle scuole dell’istituzione a mille alunni (attualmente i parametri sono compresi tra 500 e 900 alunni).

L’innalzamento del limite minimo a mille alunni non riguarda però le istituzioni scolastiche situate nelle piccole isole, nei comuni montani, nelle aree geografiche caratterizzate da specificità linguistiche. Per queste il limite è ridotto a 500 alunni (attualmente è di 300).

Quanto basta per prevedere una rivoluzione degli attuali parametri di dimensionamento e una difficile intesa con le Regioni.