La scuola italiana è satura di S.L.P. La Tecnica della Scuola, 21.6.2011 La scuola italiana è satura. E per entrarvi ci vorranno, soprattutto per alcune classi di concorso, anni, se non decenni. E’ quanto si evince dai dati che illustrano il reale fabbisogno di docenti da oggi al 2015, per i quali verranno attivati percorsi abilitanti. Da quest’anno il Miur di concerto con le università deve programmare il numero di posti disponibili per l'accesso alla formazione iniziale del personale docente. Nei giorni scorsi i Direttori Regionali hanno preso contatti con le Università, come da mandato del Miur, per un primo confronto sull'avvio dei nuovi percorsi formativi per la docenza di cui al D.M. 10/09/2010, n. 249, sia per quanto riguarda i corsi di laurea magistrale che i corsi di Tfa previsti dalle disposizioni transitorie di cui all'art. 15. A tal fine il Miur ha fornito alcune tabelle che individuano il "fabbisogno formativo" per il triennio 2012/2013-2014/2015, prendendo in considerazione le prevedibili disponibilità di posti determinate dalle cessazioni dal servizio e il numero degli aspiranti già oggi in possesso di abilitazione e inclusi nelle graduatorie ad esaurimento. I risultati non sono molto confortanti. Complessivamente i posti per la formazione risultano 23200 così suddivisi: 4.550 per il 2012/2013, circa 7.400 per il 2013/14, 11.200 per il 2014/15. Non bisogna però lasciarsi ingannare dal numero, che può sembrare, a prima vista, elevato, perché, se si ripartiscono i posti per i vari ordini di scuola, resta ben poco: 5.000 docenti della scuola dell’infanzia, 4.900 per la primaria, 8.200 docenti per la media, 5.100 per la secondaria di secondo grado. E qui il numero delle disponibilità è veramente ridotto. In tutta Italia sono disponibili 75 posti per la classe A050 Lettere; e per tutte le regioni i numeri dei posti sono a una o al massimo due cifre. Insomma, la nuova formazione degli insegnanti, formerà non si sa con quali sbocchi, se già a una prima stima, c’è consapevolezza di una scarsa richiesta di docenti. Ma dimentichiamo forse che ben 230mila insegnanti iscritti nelle graduatorie ad esaurimento aspettano da decenni il ruolo? |