Scuola paritaria, genitori in rivolta

Le famiglie dei 550.000 bambini che frequentano le 8.000 scuole dell’infanzia delle Fism scrivono al Premier e ai ministri Gelmini e Tremonti. Per protestare contro i tagli

  da Famiglia Cristiana, 17.6.2011

Se la scuola pubblica soffre per i tagli imposti dal governo, la scuola paritaria rischia di passarsela ancora peggio. In particolare le materne paritarie, che svolgono una funzione pubblica davvero insostituibile, soprattutto in alcune zone del paese dove sono l’unico punto di riferimento per le famiglie.

Per protestare contro il provvedimento dello scorso aprile, con cui il Governo, con la legge di stabilità, ha ripartito solo 167 milioni per le paritarie, rispetto ai 526 milioni promessi e inseriti nella Finanziaria 2011, i genitori dei 550.000 bambini che frequentano le 8000 scuole dell’infanzia delle Fism (Federazione italiana scuole materne) intaseranno la buchetta della posta del presidente del Consiglio e dei Ministri Gelmini e Tremonti di cartoline di protesta, regolarmente affrancate. “Non ci tagli la libertà di educare, ripristini i fondi, ci garantisca il futuro”, chiede la petizione.

A questo proposito la Fism ricorda, ancora una volta, che un bambino che frequenta la scuola dell’infanzia statale costa allo Stato 6.116 euro all’anno contro i 584 euro – contributo rimasto immutato da 10 anni - per un bambino frequentante una scuola dell’infanzia paritaria. Se lo Stato volesse sostituire le scuole dell’infanzia non statali, dovrebbe spendere poco meno di 4 miliardi di euro all’anno, ogni anno, soltanto per la spesa corrente.