UNIVERSITÀ

Corsi di laurea a numero chiuso
tra novità c'è il punteggio minimo

Le decisioni del ministero per i test d'accesso alle facoltà a numero programmato. Per la prima volta gli studenti dovranno ottenere un voto minimo per accedere. I test di Medicina e Odontoiatria validi in entrambi i corsi e in alcune aree si sperimenta la graduatoria unica tra diversi atenei

Salvo Intravaia la Repubblica 17.6.2011

ROMA - Novità in vista per l’accesso alle università a numero programmato. Il ministero dell’Istruzione, università e ricerca ha reso noto, questa mattina, il decreto che fissa le regole per l’accesso ai corsi universitari a numero chiuso: Medicina e chirurgia, Odontoiatria e protesi dentaria, Medicina veterinaria, Architettura e Professioni sanitarie. Manca all’appello, al momento, soltanto il corso di Scienze della formazione primaria, che è stato riformato dalla riforma Gelmini.

Le novità più importanti, annunciate in parte dallo stesso ministro alcuni mesi fa, riguardano il test di Medicina e Odontoiatria. La prova sarà unica per entrambe le facoltà e si svolgerà su tutto il territorio nazionale il prossimo 5 settembre. Il candidato che lo volesse potrà far valere il proprio test per entrambi i corsi di studio. Avrà, in questo modo, più possibilità di farcela. In passato, si è verificato che studenti esclusi con un certo punteggio a Medicina, sarebbero stati idonei ad Odontoiatria. Dal prossimo anno questo problema sarà superato.

Un’altra importante novità riguarda la “soglia minima di ingresso” per il punteggio. Fino all’anno scorso, per ogni singola facoltà, la graduatorie di merito si scorreva fino alla concorrenza di tutti i posti messi a concorso dal ministero, per l’ateneo e la facoltà in questione. Da quest’anno le cose cambieranno: chi, pur essendo in posizione utile, dovesse andare al di sotto dei 20 punti, sugli ottanta previsti, rimarrà fuori ugualmente. La soglia minima di ingresso è, infatti, di venti punti.

Tra le novità anticipate dalla Gelmini era stata ipotizzata una graduatoria nazionale, un modo per correggere una anomalia del meccanismo di accesso: i primi degli esclusi negli “atenei difficili”, i più richiesti, sarebbero riusciti a farcela negli atenei “più facili”, quelli meno richiesti. Per quest’anno la graduatoria nazionale non è passata, ma il ministero, aggregando alcune sedi limitrofe, ha lanciato una sperimentazione che riguarda anche gli altri corsi.

Il test di Medicina veterinaria, in programma per il 6 settembre, potrà valere contemporaneamente per Bologna, Milano, Parma e Padova. Stesso discorso, sempre su Veterinaria, per gli atenei di Teramo e Camerino. Per Medicina, sono stati aggregati gli atenei di Udine e Trieste. Al Sud, gli aspiranti Ingegneri/Architetti di Napoli (Federico II) e Salerno, giorno 7 settembre, si ritroveranno a partecipare in un’unica aggregazione territoriale.

Per le professioni sanitarie – Ostetrica, Infermiere, ecc. – la prova si svolgerà l'8 settembre alle ore 11 e il candidato potrà esprimere, come l’anno scorso, fino a tre opzioni. I test per Medicina, Odontoiatria, Veterinaria e per le Professioni sanitarie saranno composti da 80 domande di cultura generale e logica, chimica, biologia, matematica e fisica, da svolgere in due ore.

Novità nel test per l’accesso alla facoltà di Architettura dove, anziché con domande di chimica e biologia, gli studenti dovranno cimentarsi con quesiti di storia e disegno. Il decreto, invece, non si esprime sul peso che avranno le domande di cultura generale, criticate da più parti. Il ministro aveva pensato di sostituire parte delle domande di cultura generale con domande di logica e gli esperti che formuleranno i test sono sempre in tempo a farlo.