ISTRUZIONE L'Invalsi manda in tilt gli esami L'Ente di ricerca sbaglia le griglie di correzione per i test di terza media. È rivolta il manifesto, 22.6.2011
ROMA Ma cosa è accaduto? L'Invalsi non ha rilasciato note ufficiali di spiegazione, a quanto pare la questione viene liquidata come un "disguido". Ma a volerla raccontare tutta, già ieri si era verificato un problema: «Durante la somministrazione delle prove - racconta ancora la presidente di Commissione che abbiamo interpellato - ci siamo accorti che una delle domande di matematica era sbagliata, perché erano stati misurati in modo errato i lati di un triangolo. Abbiamo immediatamente inviato un quesito all'Invalsi che ci ha risposto dicendoci che avevamo ragione. E quindi non abbiamo avuto problemi, in quel caso, a correggere le prove. Mai avremmo immaginato che ci sarebbe stato un altro intoppo». E un intoppo non da poco. Da due anni, infatti, le prove nazionali Invalsi "fanno media". E correggendo le prove con le indicazioni giuste è risultato che alcuni studenti hanno accumulato ben cinque punti in più. L'errore è stato rilevato in due domande di matematica e in una di italiano. Il flop non ha mancato di scatenare polemiche. La tensione nelle scuole nei confronti dell'Invalsi è molto alta. Insegnanti e genitori si oppongono alla decisione del Miur di dare molto spazio all'Ente di valutazione, che annualmente sottopone a test gli studenti, a partire dalle scuole elementari, con l'intenzione di costruire un paradigma valutativo del sistema di istruzione italiano. Progetto anche condivisibile, ma certamente calato dall'alto, e tra l'altro esercitato con strumenti criticati da molti addetti ai lavori. Ieri il sindacato Gilda ha proposto di eliminare le prove Invalsi dagli esami. E anche la Flc Cgil ci è andata giù dura «Piove sul bagnato! Dopo aver sbagliato i tempi di emanazione delle norme sugli esami di stato del I ciclo, aver dato indicazioni contraddittorie sulla prova scritta della seconda lingua comunitaria, il Miur naufraga sulla prova nazionale predisposta dall'Invalsi». Un Ente che, tra l'altro, è sull'orlo del collasso. Proprio ieri mattina i ricercatori erano in presidio sotto al Miur: solo 22 persone hanno un contratto a tempo indeterminato, 46 invece hanno vinto un concorso per un tempo determinato che è in scadenza tra la fine di quest'anno e l'inizio del prossimo. Sono stati ricevuti dal ministero e sono stati rassicurati sul futuro. Ma i precari ritengono che si tratti «solo di parole». |