Fondazione per il merito:
veicolo d’ingresso per soggetti privati?

da TuttoscuolaNews, n. 494 13.6.2011

Il testo legislativo in discussione alla Camera modifica in parte la previsione dell’art. 4 della legge 240/10 che attribuiva alla competenza del Miur le aree di intervento, ora devolute alla Fondazione, e sarebbe interessante conoscere i motivi di un così rapido ed improvviso cambio di direzione.

Nessun dubbio sul fatto che il sistema scolastico necessiti di un servizio di valutazione che si configuri come un’infrastruttura strategica del Paese. Ma sorge la domanda se il cambiamento proposto sia finalizzato a garantire un migliore futuro al sistema di valutazione o se, viceversa, ci troviamo di fronte ad un meccanismo che, partito con finalità lodevoli, potrebbe trasformarsi in un ennesimo episodio di contraddizione tra proclamazioni di intenti di semplificare enti e strutture e poi, per questa o quella convenienza, procedere ad un rinnovata e inutile centralizzazione.

Oppure siamo di fronte a prove tecniche per lanciare “l’Opa dell’educazione”, come titolava alcuni giorni fa “La Stampa” di Torino a proposito degli esiti del convegno “La sfida della valutazione” svoltosi il 24 e il 25 giugno su iniziativa della Fondazione per la Scuola della Compagnia di San Paolo? La professoressa Anna Poggi, presidente della Fondazione, nel suo intervento aveva sottolineato che “… occorre un sistema di valutazione efficace, un sistema pubblico…. Che per funzionare, però, non ha altre risorse che l’impegno economico delle Fondazioni […] I piani del nostro governo sull’INVALSI non garantiscono una prospettiva di sviluppo, mentre un sistema di valutazione funzionante ed efficace serve subito, serve un corpo di ispettori, occorre fare formazione nelle scuole”.

Per questo obiettivo, pur non negando la possibilità, anche per il principio di sussidiarietà, di interventi di soggetti privati - che però dovrebbero configurarsi come aggiuntivi - le forze politiche dovrebbero essere fortemente convinte che deve essere lo Stato a garantire risorse economiche adeguate, continue e certe per quelle misure indispensabili per il miglioramento dei livelli di qualità degli esiti formativi degli studenti.