Il ministro Gelmini fa il bilancio. di Aristarco Ammazzacaffè ScuolaOggi, 22.6.2011 “Un anno pieno di soddisfazioni, questo che si conclude. Primo, perché è partita – dicono - la mia riforma delle Superiori e chissà dove si è persa. Comunque, sembra che abbia cominciato a dare i suoi frutti. Ragazzi più motivati e volenterosi, docenti più formati, genitori più felici e presidi entusiasti: ho promosso al riguardo una vera e propria campagna di ricerca. Con premio per chi collabora. Se ne trovate, mi raccomando, fatemelo sapere. Le notizie buone devono circolare. Sembra tuttavia che nessuno se ne sia accorto. Buon segno. Vuol dire che tutto è filato liscio. È partita anche, per gli studenti di fine biennio, sempre delle superiori, la certificazione delle competenze. Anche questa me l’hanno spiegata e sembra che c’entri l’Europa. È una gran bella cosa. Certamente epocale anch’essa, per mia stessa ammissione. Con i docenti alle prese con schede che pochi avevano visto e pochissimi sapevano utilizzare. Una cosa decisamente notevole, per quanto nella norma. Mi hanno anche detto che, in qualche scuola, ci sono stati, sull’argomento, dei corsi di formazione. Non so come abbiano fatto e con quali soldi, visto che non ci ho messo neanche un euro. Mi sa che qualche preside gioca all’autonomia senza permesso. Me lo devono spiegare. Meno male che, anche in queste cose, contano i risultati e qui, per fortuna, siamo tutti sotto la soglia dell’accettabilità. Nel senso che tutto si è risolto, nella maggior parte dei casi, nel mettere crocette e qualche bestemmia, non grave, però. Un pensiero in meno. Altrimenti, chissà quale invidia da parte dei miei colleghi. Nel Consiglio dei Ministri, infatti, tutte le cose che possono migliorare la scuola pubblica vengono viste con sospetto: si pensa nientemeno che possano svantaggiare le private. È questo è inammissibile all’unanimità. Se, al resto, si aggiunge anche questo peccato, Silvio va difilato all’inferno. Con quel che il Vaticano conta lassù. È stato anche l’anno delle prove INVALSI, sempre per le Superiori. Il mio apporto è stato determinante. Infatti ho detto a chiare lettere che io sono a favore. Ma in proposito non chiedetemi di più, né perché né per come. Non ho preso appunti. Ma soprattutto quest’anno sono continuati e cresciuti i tagli alla scuola pubblica. Una crescita sostenuta. A testimoniarlo, il successo di stampa veramente straordinario. Tutti a parlarne.
Qualcuno ci ha anche fatto degli happening artisticamente
movimentati e colorati. Tremonti per questo mi ama. Sembra addirittura mi voglia sposare. Lui è fatto così. Non sa quello che dice. Ma si fa credere. A differenza di Brunetta, che sa ed è orgoglioso di quello che dice, ma non ci arriva. L’avete visto vicino a me? Però anche lui ha successo. Sempre sulle prime pagine, da un po’ di tempo. Non so esattamente come stiano le cose, ma sembra che si sia messo addirittura in testa di voler denunciare l’”Italia peggiore”. Ma il governo e la maggioranza si oppongono ferocemente. Vallo a capire perché. Non è uno dei nostri? Non voglio parlare della scuola media ed elementare. Non ho competenze adeguate. La segue un mio sottosegretario che ne capisce. O forse qualcun altro. Chissà. È stato anche l’anno delle sperimentazioni sulla valutazione dei docenti e delle scuole. Anche qui un successone. Si sono tutti tirati indietro appena hanno capito che facevamo per finta. D’altra parte, senza soldi e senza idee, dove vai? Non parlo delle mie di idee, che non c’entro. Ma di quelle del Comitato tecnico scientifico. Sono decisamente dalla parte dei docenti. Ma si può improvvisare con tanta faciloneria su un tema così delicato? È stato decisamente un successo per la scuola italiana che non se ne sia fatto nulla. Non date retta alle chiacchiere. Un vero fiasco per il ministero e ne vado orgogliosa. Ma questo è stato anche l’anno in cui la politica si è accorta di me. Qualcuno, di ignota provenienza (si parla addirittura di gente di altro pianeta, forse metaforicamente. Chi può dirlo? Bisogna essere aperti) ha addirittura ipotizzato per me una presidenza del consiglio, che io comunque non accetterò mai fino a quando Silvio sarà Berlusconi. Vorrei vedere, con il bene che mi vuole. Certo, meglio io che la Carfagna; e non parliamo della Santanchè, che fa solo coccodé. Comunque sui giornali si continua a parlare di me. E proprio recentemente – per concludere in bellezza – si è ben parlato dei colloqui che ho avuto con Luigi Bisignani, certamente l’uomo del giorno. Tutti lo chiamano faccendiere e capofila della P4, ma non capisco. Per me, credetemi, è solo “Bisi” e in qualche momento “Gigi”. Su questi colloqui sono anche stata interrogata dai PM - o forse no -; comunque con ottimi voti. Sul futuro tuttavia io sono ottimista, soprattutto dopo i risultati delle ultime elezioni e gli esiti dei referendum. Di certo, con un altro governo, che vedo vicino, e un altro ministro dell’Istruzione, le cose sicuramente miglioreranno. Perché, con tutto il bene che mi voglio, ditemelo voi: ma io che c’entro con la direzione di un ministero? E di più: cosa c’entro con il Ministero dell’Istruzione e dell’Università? Io sono onesta, mica come quel palloncino gonfiato del Brunetta. Pensate, si era innamorato di me. Ma si è visto allo specchio? O come Giovanardi. Con quella faccia così, che mi sembra rimasto ai tempi della Madonna che girava per le case a raccattar voti per la DC. Giuro che, prima o poi, mi dimentico di essere una vera signora, e gli tiro una martellata in testa a lui e alla sua ‘sacra famiglia’, che ce la mette anche nell’insalata del buffet a Montecitorio. Tanto non lo sopporto. Non se ne può più. Spero profondamente nel voto della scuola alle prossime elezioni. Lo dico, checchè ne pensiate, con tutto il cuore. Io, però, la mia bambina, dalle Suore del ‘Preziosissimo Sangue’. a Brescia, l’ho già iscritta.” |