SCUOLA
Test Invalsi, caos anche a Roma Procedure di correzione rallentate agli esami di terza media per le griglie di valutazione sbagliate. La Gilda: "Un danno enorme per insegnanti e studenti". E questa mattina, i lavoratori dell'Istituto di valutazione hanno protestato davanti al ministero di Sara Grattoggi, la Repubblica di Roma 21.6.2011 Il caos nella correzione dei test Invalsi, ultima prova scritta dell'esame di terza media, non ha risparmiato le scuole romane. Con docenti costretti in alcuni casi a lavorare oltre 12 ore per riesaminare le prove, dopo che l'istituto per la valutazione, nella serata di ieri, ha comunicato l'esistenza di "problemi tecnici nella maschera per l'attribuzione del punteggio in alcuni casi particolari (da verificare individualmente su ogni studente)". Le griglie inviate alle scuole per la valutazione della prova nazionale, in pratica, erano sbagliate: il problema riguardava il punteggio di alcune prove di italiano e due risposte di matematica e ha reso necessario ripetere la correzione manualmente o aspettare questa mattina per avere le griglie esatte. Quanto bastava, insomma, per creare grandi disagi in diversi istituti.
L'incidente, infatti, "ha rallentato moltissimo le operazioni di correzione - spiega Massimo La Rocca, preside dell'istituto comprensivo Regina Margherita di Trastevere - Avremmo dovuto finire di valutare le prove scritte ieri pomeriggio, perché gli orali iniziavano questa mattina, ma la tardiva comunicazione dell'Invalsi ha fatto slittare le procedure di correzione fino a tarda sera, con docenti costretti a lavorare anche 12 ore per finire in tempo". "Mi chiedo come sia potuto accadere - continua La Rocca - l'Invalsi aveva preparato le prove da tempo, avrebbe dovuto ricontrollare le griglie prima". "Ciò che è accaduto con i test Invalsi è di una gravità inaudita e non si può catalogare né liquidare come un semplice disguido - ha commentato il coordinatore nazionale della Gilda, Rino Di Meglio - Poiché i risultati concorrono alla formazione della media, gli errori contenuti nelle griglie di valutazione inviate alle scuole dall'istituto inficiano non soltanto queste prove, ma di tutto l'esame". "Un danno enorme sia per i docenti, che saranno costretti a ripetere tutto il lavoro, sia per gli studenti la cui serenità viene turbata in un momento importante. Ecco perché chiediamo con fermezza che i test Invalsi siano eliminati dall'esame di terza media". Di Meglio ribadisce, inoltre, che "la somministrazione e la correzione delle prove non dovrebbe spettare agli insegnanti, ma allo stesso Invalsi che adesso non può sottrarsi alle sue responsabilità, scaricando la patata bollente alle scuole e sugli insegnanti". Intanto, questa mattina, i lavoratori dell'Istituto di valutazione hanno protestato davanti al ministero dell'Istruzione per sollecitare un intervento del ministro Gelmini che garantisca l'operatività e lo sviluppo dell'Ente. Sono infatti scaduti o stanno per scadere i contratti dei lavoratori precari: 46 a tempo determinato a cui si aggiungono 10 collaboratori. "Non è più sostenibile - hanno spiegato i manifestanti - portare avanti un istituto nazionale di ricerca che ha solo 22 lavoratori stabili. L'Invalsi da mesi è in una situazione di forte criticità e, praticamente, senza vertici: le dimissioni del presidente Cipollone risalgono a marzo, è prossimo alla scadenza anche il direttore generale e da 4 mesi l'Istituto è commissariato da un dirigente del ministero attraverso una delega straordinaria del ministro". I manifestanti chiedono la stabilizzazione dei precari, il rilancio dell'Invalsi come ente di ricerca, un adeguato sostegno finanziario e la definizione di nuovi vertici. |