L'intervento

Sufficienze per tutti

 Pasquale Almirante La Sicilia, 19.6.2011

Riparte l’esame di stato che tanta ansia ai ragazzi elargisce e prati di parole fertilizza su tutta la stampa nazionale. Novità di quest’anno per avere l’ammissione sono: le assenze, che non devono superare indicativamente 50 giorni di lezione, e la sufficienza in tutte le materie.

Tuttavia secondo quanto ci risulta, sono norme che ogni consiglio di classe ha cercato di superere con tutte le acrobazie dialettiche di cui dispone, proprio perché bloccare un candidato solo per il fatto che abbia sforato di qualche ora le presenze o in una (ma anche più) disciplina sia fiorito un 4 appare fuori dalla logica per cui la scuola è stata inventata. Compito della istruzione, diceva don Milani, è di promuovere e non di bocciare, in conformità con ciò che è risultato da un convegno organizzato l’anno scorso da una nota associazione di docenti. Sufficienze a tutti allora e giustificazione, più o meno motivata, delle assenze mentre qualche mamma, non certo la ministra, si pone la domanda della validità razionale e giuridica di un esame che già in partenza ha dato la promozione, nelle sembianze della ammissione, a ciascun candidato: e se tutti hanno sei come si fa a bocciare?

Potenza della logica, si direbbe, se non ci fosse da rispettare un rito che pretenderebbe invece, più che un voto unico finale, una certificazione delle competenze in ciascuna materia di modo che del diplomato l’impresa, se chiede lavoro, ma pure l’Università, se continua gli studi, sappia già dove zoppica o dove corre. Ma forse tempo verrà e si attuerà questa vecchia proposta già dormiente in parlamento. E fibrillazione pure per le commissioni a cui è stato chiesto, da un nutrito gruppo di docenti, di vigilare per evitare scopiazzature e pure raccomandazioni. Richiesta paradossale tuttavia per la scuola se si considera che il merito, per definizione, non ama le spintarelle né gli sciacallaggi copiatori.

In attesa le scuole private dove la gran parte dei professori esterni non ama andare per paura di sorprese che però sono contro bilanciate dai gestori tremebondi di vedersi appioppato qualche commissario in vena d’angherie. In ogni caso sembra che la percentuale dei non ammessi agli esami si sia alzata, ma di poco, mentre su internet girano tesine bell’e pronte, quelle che dovrebbero avviare la prova orale, insieme al toto-tema per il primo giorno dello scritto, il 22 giugno, sul titolo del quale tutto il mondo giura che sarà sul centenario dell’Unità. E dopo 150 anni di fasulle previsioni azzeccarne una sembra pure possibile.