Gelmini: valutazione di fine anno di Giuseppe Caliceti da ReteScuole, 9.6.2011
L’alunna Maria Stella Gelmini ha
continuato ad avere grandi difficoltà nell’inserirsi in modo
costruttivo nella vita democratica della scuola italiana,
dimostrando scarso interesse per alunni e studenti, in particolare
della scuola pubblica. Non ha ascoltato il parere di docenti e
pedagogisti sostituendo il diritto gratuito all’istruzione di base
con un servizio a pagamento. Si è dimostrata incapace di collaborare
con le famiglie degli studenti, in particolare quelle dei disabili
che, dal prossimo anno scolastico, potrebbero trovarsi a pagare per
far frequentare ai propri figli la scuola pubblica, in
contraddizione col dettato costituzionale. Ha enormi difficoltà a
prendere in considerazione e accettare il punto di vista altrui,
anche se della maggioranza della popolazione scolastica. Non è
autonoma: ogni sua decisione è legata a quella del ministro
all’economia. Non è stata in grado di proporre alcuna pedagogia e
didattica migliorativa a quella contro cui si è abbattuta con la sua
controriforma. Ha ulteriormente diminuito i fondi destinati
all’istruzione e alla formazione rispetto al Pil, nonostante
l’Italia fosse uno dei Paesi che già investiva meno nel mondo. Ha
messo in ginocchio la scuola a tempo pieno trasformandola in un
doposcuola che, presumibilmente, nei prossimi anni sarà a carico
delle famiglie. Nonostante l’ossessivo parlare di merito, il livello
qualitativo a cui ha condotto la scuola pubblica italiana non è
sufficiente: in tre soli anni, dal primo posto in Europa, oggi è
scesa infatti al tredicesimo posto. Ha invece aumentato i soldi alle
private, nonostante i dati Ocse abbiano sancito che gli studenti
della scuola pubblica italiana siano più preparati di quelli che
escono dalle scuole private.
TEST-GELMINI DI FINE
ANNO PER IL MINISTRO: 1. Vero che prima che lei diventasse Ministro all’Istruzione la scuola primaria italiana era al 1° posto in Europa per qualità? 2. E’ vero che ora è al 13° posto? 3. E’ vero che nel 2007 il 70% delle famiglie italiane erano soddisfatte o molto soddisfatte della scuola primaria? 4. E’ vero che nel 2007, secondo i dati Ocse, gli studenti usciti dalle scuole primarie pubbliche italiane erano mediamente più preparati di quelli che escono dalle private? 5. E’ vero che lei, nonostante ripeta da anni che la sua riforma vuole premiare il merito, ha aumentato i fondi destinati alle scuole private e ha drasticamente ridotto quelli alla scuola pubblica? 6. Spesso ha parlato di un rapporto troppo alto nella scuola italiana tra docenti e studenti: è vero che però non ha mai tenuto in considerazione che da noi, a differenza di altri Paesi, nella scuola sono inseriti anche gli alunni disabili e i docenti di sostegno sono pagati dal ministero all’Istruzione e non da comuni o altri ministeri come accade altrove? 7. E’ vero che una legge vigente in Italia chiede di non istituire, per questioni di sicurezza e sanitarie, classi con oltre 25 studenti? 8. In caso di incendio o terremoto, se uno studente rimanesse ferito o morisse – come già accaduto più volte in passato, - ne sarebbe responsabile lei? 9. Ricorda, dalla nascita della nostra Repubblica a oggi, una azienda o un ministero che abbia pianificato una soppressione di 150mila lavoratori, come deciso dal suo ministero? 10. Ha mai conosciuto un’azienda o un ministero che, riducendo drasticamente i fondi e il personale, abbia migliorato la sua qualità? |