Copiare alla maturità,
quando le tecnologie amplificano il problema

da Tuttoscuola, 23.6.2011

Come si è visto, l'uso dei telefonini di ultima generazione pone seri problemi circa la correttezza delle prove dell'Esame di Stato: si fotografa la traccia e la si spedisce fuori; da fuori si risolve il problema o si traduce la versione, si fotografa il tutto e lo si rispedisce dentro. Il problema è meno grave per le prove a svolgimento libero (tema in classe), ma incide significativamente sulla correttezza delle prove per quello che riguarda quelle strutturate secondo il modello problema/soluzione.

Nei giorni scorsi, alcune associazioni di consumatori avevano chiesto accorgimenti per impedire collegamenti all'esterno, come le vernici schermanti e i cosiddetti jammer, strumenti in grado di isolare ambienti circoscritti, ma sembrano di difficile applicazione: le finestre, spesso aperte di questa stagione, non sono schermabili, e poi per le vernici le scuole dovrebbero verniciare le aule prima degli esami, e rimuovere la vernice da settembre, per gli usi didattici e amministrativi delle reti wireless, e la cosa non è proponibile.

Che fare allora? Sicuramente il primo dissuasore è dato dai controlli e dalla pena, che consiste nell'annullamento della maturità. Ma i risultati di un'indagine svolta, in collaborazione con Swg, da Studenti.it tra 600 partecipanti, mostrerebbero che i controlli sono piuttosto inefficaci: il 32% dei maturandi ha dichiarato di aver copiato tutto (l' 1% in più dell'anno scorso), il 10% ha copiato abbastanza (l'8% in meno dell'anno scorso), il 13% ha copiato un po' (stesso dato dell'anno scorso) mentre un 16% ci ha provato senza riuscirci (il 4% in più dell'anno scorso). Solo il 27% ha dichiarato di non aver avuto bisogno di copiare perché era preparato su tutto mentre nel 2010 questo dato è stato del 23%.

Il problema di chi copia, degli espedienti per supplire alla mancanza di lucidità o di preparazione alla maturità – si ribatterà – si è sempre presentato. Ed è vero, ma le attuali tecnologie dell'informatica e della comunicazione rendono questa azione molto più semplice e nascondibile agli occhi dei controllori, e suggeriscono la necessità di ripensare la struttura delle prove alla luce di questo problema.