Studenti stranieri, in Italia scarseggiano

di A.G. La Tecnica della Scuola, 16.1.2011

Solo il 3,1 contro il 10% della media Ocse. A denunciarlo la Fondazione Migrantes, in occasione della Giornata mondiale delle migrazioni, che su celebrerà a Genova lunedì 17 gennaio: perché gli universitari, sono i volti di una migrazione aperta al nuovo, culturale.

Le Università italiane scarseggiano di studenti stranieri: a denunciarlo è la Fondazione Migrantes, in occasione della Giornata mondiale delle migrazioni, che su celebrerà a Genova lunedì 17 gennaio. In base ad un accurato documento del direttore generale, monsignor Giancarlo Perego, dal titolo ‘I volti della mobilità: i rifugiati, i profughi e gli universitari stranieri’, viene sottolineato che "nell’anno accademico 2008-2009 gli universitari stranieri in Italia risultano essere 54.707, il 3,1% della totalità degli iscritti alle università italiane (1.759.039)". Un risultato di accoglienza di studenti non italiani davvero modesto, soprattutto se si guarda alla media dei Paesi Ocse (10%) e a nazioni vicine come Germania (11,4%) e Francia (11,2%).

Il direttore generale della Fondazione cattolica associa gli universitari ad associati ai rifugiati e ai profughi: se questi "sono persone vittime di una migrazione forzata, provocata da guerre, persecuzioni e calamità naturali, gli altri, gli universitari, sono i volti di una migrazione aperta al nuovo, culturale. Entrambi questi volti noi incontriamo nelle nostre città, entrano nei percorsi di vita sociale, economica e culturale, offrendo anche uno spaccato non sempre considerato della mobilità umana oggi". Per monsignor Perego "i volti delle migrazioni hanno spesso come protagonisti i giovani, provenienti dai diversi Continenti, da situazioni lontane fra loro, ma al tempo stesso che esprimono gli stessi tratti: la voglia di pace e di sicurezza, il desiderio di conoscenza e di ricerca. Il futuro del nostro paese dipende anche dalla valorizzazione di questo incontro straordinario".

Un incontro che in Italia si concretizza soprattutto nel Centro Italia e non nel Nord Italia, "contrariamente quindi al trend dell’immigrazione", dove risiedono il 34% degli studenti (oltre il 10% in più della presenza degli stranieri) degli iscritti stranieri; seguono il Nord Ovest (30,3%) e il Nord Est (26,6%); infine il Sud (7,2%)". Tuttavia la regione con il maggior numero di iscritti alle Università è la Lombardia (9.719); seguono il Lazio (9.498), l’Emilia Romagna (7.518), la Toscana (5.089), il Piemonte (5.044).

In prevalenza si tratta di albanesi, che guidano la ‘classifica’ con 11.380 iscritti; altre presenze significative riguardano i greci e i cinesi (oltre 5.000, quasi il 7%); i rumeni (4.000, oltre il 6%) e i camerunensi (3.000, quasi il 4%). La maggiore crescita è di cinesi (+10,9%) e rumeni (+9,9%). Nel 2009 si sono laureati 6.240 universitari stranieri .Gli immatricolati nel 2009 sono stati leggermente superiori (4%, pari ad 11.341) alla media di iscritti assoluti, con aumento del 5,6% rispetto all’anno precedente. Il 56% degli iscritti e il 58% degli immatricolati in Italia frequentano quattro Facoltà: economia (17,6% tra gli iscritti e il 21,5% tra gli immatricolati), medicina e chirurgia (14,7% e 12%), ingegneria (13,2% e 15,1%) e lettere e filosofia (10,4% e 9,6%). “L’Europa è un grande Continente di mobilità studentesca: il 59,7% degli studenti universitari stranieri sono concentrati in Europa”. Ma il trend italiano rimane davvero debole se ci si vuole allineare agli altri Paesi.