Gelmini e il merito ovvero
“perseverare diabolicum”

 Vincenzo Pascuzzi 5.1.2011

Mentre e nonostante il suo amatissimo capo B. riconosce, esulta e proclama che: « In soli due anni e mezzo abbiamo ammodernato il sistema scolastico a tutti i livelli - la scuola primaria, secondaria e l'università», Gelmini non si rassegna al fallimento dei suoi progetti per valorizzare il merito di prof e scuole. Lanciati poche settimane fa – in fretta, furia e approssimazione – dovevano riguardare le città di Torino e Napoli e le province di Pisa e Siracusa ma sono stati rifiutati in maniera massiccia, unanime, con percentuali vicine al cento percento e con motivazioni fondatissime ed istruttive. Così alle quattro località dette il Miur ha pensato bene di aggiungerne altre due: Cagliari e Milano con la speranza o l’illusione di trovare prof e scuole disponibili a essere valutati secondo le condizioni dei progetti gelminiani.

Anche se non recepiti, i progetti qualche risultato importante per il Miur l’hanno ottenuto: è stata accantonata la questione delle misere e insufficienti retribuzioni dei docenti italiani che risultano ben al disotto delle medie europee di percentuali fra il 20 e il 40% (dai 10 ai 20.000 euro all’anno!). La situazione è stranota e endemica tanto che Gelmini aveva dovuto inserirla nella sua “Relazione alla VII Commissione Cultura della Camera” del 10 giugno 2008. Ora con la mossa dei progetti – pur respinti – il Miur si è costituito un alibi formidabile. Poco importa l’esiguità e l’assoluta irrilevanza statistica del campione della sperimentazione: giornali e tv hanno assolto il compito capillare di diffondere la notizia. La disinformazione è compiuta.