Valutazione docenti: di Enrico Maranzana Educazione & Scuola gennaio 2011 Il progetto sperimentale per premiare i docenti meritevoli ha originato un dibattito che ha messo in piena luce la confusa situazione in cui vive il nostro sistema educativo, di istruzione e formazione: il problema non ha trovato definizione perché è stato affrontato in astratto, decostestualizzandolo: le argomentazioni sono figlie di un sentire individuale, indeterminato e non oggettivo. È stato trascurato il fatto che le prestazioni di un lavoratore sono da vincolare a parametri puntualmente enunciati, descritti in mansionari o in matrici di responsabilità. Per i ministeriali il management è prassi sconosciuta: la gestione delle risorse umane avviene come se complessità e visione sistemica fossero concetti marginali, come se il tempo si fosse fermato all’inizio del ‘900. [CFR La riforma delle superiori: un buco nell’acqua] Ben diversa sarebbe stata l’ipotesi sperimentale se avesse avuto a fondamento la legge dello Stato [T.U. 297/94] come, ad esempio, è avvenuto per l’ideazione del POF pluriennale dell’ITC Parini di Lecco [CFR. paragrafo “progettazione organizzativa”] che ha enunciato i caratteri della professionalità dei docenti e ne ha esplicitato le responsabilità. Per vincolare il fluire del servizio a tale disegno, inoltre, è stato previsto un sistema di documentazione per registrare le fasi salienti del suo manifestarsi: “La professionalità del docente è fatta da competenze disciplinari e pedagogico-didattiche, più competenze organizzative. Si sviluppa lungo una dimensione individuale coniugata con una dimensione di gruppo. La professionalità si manifesta, attraverso l’insegnamento della propria disciplina, mettendone a frutto le valenze formative. In tale ottica, il Docente:
Non si tratta di un’enunciazione teorica: organismi, attività, documenti sono stati previsti per certificare il lavoro svolto e per ufficializzare/pubblicizzare le decisioni assunte dall’istituto lecchese: 1. “il Collegio dei docenti espone all’albo dell’istituto la programmazione dell’azione educativa” in cui sono scanditi gli obiettivi annuali, espressi in termini di capacità, integrati dai relativi descrittori di processo. In tal modo i rischi di fraintendimento sono significativamente ridotti e le famiglie sono edotte sull’aspetto che qualifica l’offerta formativa; 2. Nel documento di programmazione, “da presentare nel 1° consiglio di classe aperto, da depositare agli atti della scuola, si prefigura, sulla base delle informazioni acquisite ad inizio anno, il percorso che consentirà agli studenti di conquistare le mete fissate dal Collegio, obiettivi comuni a tutti gli insegnamenti che ogni docente deve raggiungere attraverso la sua disciplina”. Parte integrante del documento è la tavola sinottica di programmazione capacità-competenze, che prevede più tabelle, una per ogni capacità perseguita. Sono strutturate in due colonne: la prima è intestata alla materia di insegnamento, la seconda alle competenze che si intendono promuovere (comportamenti attesi che gli studenti esibiscono affrontando un compito); 3. a) il docente è eleggibile nella commissione Valutazione Efficacia Attività Didattica che segue l’attività formativa/educativa della scuola per “misurare il grado di conseguimento degli obiettivi programmati (capacità): l’analisi dello scostamento obiettivi..risultati facilita il governo del servizio scolastico”. In particolare organizza “due prove comuni per classi parallele (ad inizio e a fine anno scolastico), per osservare l’evoluzione di una stessa classe in una o più discipline dai livelli iniziali a quelli finali, valutando la coerenza dei risultati tra classi parallele dell’Istituto”; b) il docente partecipa al lavoro dei Dipartimenti disciplinari sia per “aggiornare per ogni anno di studio i repertori di competenze che esplicitano come le capacità siano da integrare con le conoscenze”; sia per mettere a punto specifici percorsi per conseguire gli obiettivi collegialmente individuati, gli obiettivi dell’apprendimento indicati nei programmi delle diverse materie. L’ambito di definizione del problema “Come premiare il merito del singolo docente” è stato delineato: la formulazione d’ipotesi di soluzione sono possibili. Eccone una relativa alla “Progettazione e alla gestione in classe di “occasioni di apprendimento” per conseguire sia gli obiettivi collegialmente individuati sia i traguardi della disciplina che insegna”. Per accedere ai premi i docenti documenteranno le occasioni di apprendimento che hanno predisposto per sottoporle a una duplice valutazione: il primo giudizio sarà formulata da una commissione che ne certificherà la consistenza scientifica e soppeserà la sinergia con gli altri insegnamenti. Il secondo parere riguarderà l’efficacia del materiale didattico rispetto agli obiettivi dichiarati, stima espressa da docenti che sperimenteranno i percorsi nelle loro classi. I premi saranno assegnati in base a classifiche provinciali.
A titolo esemplificativo si rimanda a:
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