Le due verità del ministro da Fuoriregistro, 25.1.2011 Quando questo governo se ne andrà - e dovrà accadere - di Maria Stella Gelmini rimarranno indelebili, nel ricordo di chi l'ha vista all'opera, l'immagine più concreta e completa della crisi morale, prima ancora che economica, di questi anni bui. Una donna che ha governato la scuola senza poter spiegare in virtù di quali titoli sia giunta al governo, che per quasi tre anni ha continuato a confondere tempo pieno e tempo scuola e non ha mai distinto tra propaganda e progetto politico. Da qualche giorno, poi, mentre difende il "suo" premier da quello che, a suo modo di vedere, è il "fango" rovesciatogli addosso da comunisti e congiurati annidati nella Procura di Milano, il "ministro ha completamente dimenticato quanto pure aveva solennemente promesso ieri e fa di tutto per meritare una menzione particolare nell'albo dei venditori di tappeti che occupano il banco di questo sciagurato governo. Goering ne era convinto: una menzogna più volte ripetuta diventa verità. Val la pena perciò di tornarci sulle due "verità" del ministro. Ecco le sbandierate intenzioni di Maria Stella Gelmini agli esordi, quando non era ancora diventata l'illustre passacarte della macelleria sociale di Giulio Tremonti:
Il ministro ha poi pigiato un tasto "caldo", quello degli stipendi
degli insegnanti: "Questa legislatura deve vedere uno sforzo unanime
nel far sì che gli stipendi degli insegnanti siano adeguati alla
media Ocse". Attualmente gli "stipendi sono sotto tale media", ha
comunicato il ministro svelando"numeri" di questa emergenza
salariale:
Def_23. 11.10 DISPOSIZIONI SULLA DESTINAZIONE DELLE SOMME DI CUI ALL'ART. 64, COMMA 9, DELLA LEGGE 133 DEL 2008 IN APPLICAZIONE DELL'ART. 8, COMMA 14 DELLA LEGGE 30 LUGLIO 2010, N. 122 . D.I. n. 3 Del 14 gennaio 2011 IL MINISTRO DELL'ISTRUZIONE, DELL'UNIVERSITÀ E DELLA RICERCA di concerto con IL MINISTRO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE VISTO [...] CONSIDERATO [...] TENUTO CONTO [...] SENTITE le organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative. Art. 1. Per i motivi espressi in premessa, le risorse di cui all'art. 64, comma 9, del decreto legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133, relative all'esercizio finanziario 2010, sono ripartite secondo le modalità di cui ai successivi articoli 2 e 3. Art. 2. La somma di euro 320 milioni è destinata al recupero dell'utilità dell'anno 2010 ai fini della maturazione delle posizioni di carriera e stipendiali e dei relativi incrementi economici del personale docente, educativo ed ATA. Art. 3. La somma di euro 31 milioni è utilizzata per l'attivazione di due progetti di sperimentazione, uno relativo alle modalità, criteri e strumenti per la valutazione delle scuole per i processi di miglioramento della didattica e l'altro per premiare gli insegnanti che si distinguono per un generale apprezzamento professionale all'interno di una scuola. Il Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca, con proprio decreto, provvede alla definizione dei citati progetti e al riparto delle somme previste tra le specifiche finalità. Art. 4. Le risorse di cui all'art. 64, comma 9, del
decreto legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni,
dalla legge 6 agosto 2008, n. 133, relative agli esercizi finanziari
successivi al 2010, sono prioritariamente dedicate alle medesime
finalità di cui all'art. 2, entro il limite di quanto effettivamente
reso disponibile ai sensi dell'ultimo periodo del medesimo articolo
64 comma 9. |