Cdm, sì al decreto
su abilitazione professori

da Tuttoscuola, 21.1.2011

E' stato approvato in Consiglio dei Ministri il primo e il più urgente dei decreti attuativi della riforma dell'università, quello sul reclutamento dei docenti universitari. Per emanare il decreto la legge prevedeva 90 giorni di tempo ma, come annunciato dal Ministro, il decreto è stato presentato immediatamente nel primo Cdm utile dopo la pausa natalizia, per far sì che la riforma venga messa a regime subito. Questo è il primo passo attuativo, dunque, della legge Gelmini.

Il regolamento stabilisce che, d'ora in poi, prima di poter essere chiamati ad insegnare in un ateneo, bisognerà essere abilitati. Secondo il ministero "il regolamento pone fine ai concorsi truccati e introduce l'abilitazione nazionale secondo criteri meritocratici e di trasparenza, i principi cardine del ddl Gelmini che vuole così colpire baronie, privilegi e sprechi".

L'abilitazione scientifica nazionale diventa la condizione per l'accesso all'associazione e all'ordinariato e sarà attribuita da una commissione nazionale sulla base di specifici parametri di qualità. I posti saranno poi attribuiti a seguito di procedure pubbliche di selezione bandite dalle singole università, cui potranno accedere solo gli abilitati.

Le procedure di abilitazione saranno bandite "inderogabilmente", come prevedeva anche la riforma Gelmini, ogni anno nel mese di ottobre per concludersi cinque mesi dopo e l'abilitazione avrà durata quadriennale.

Le chiamate saranno effettuate dalle singole università con procedure pubbliche di selezione bandite, cui potranno accedere solo gli abilitati e i docenti di pari livello in università straniere.

Le nuove procedure di abilitazione prevedono commissioni di abilitazione nazionale autorevoli composte da 5 studiosi di elevata qualificazione scientifica di cui, per la prima volta, uno straniero o italiano attivo all'estero e il sorteggio dei commissari tra coloro che presentano un curriculum scientifico di qualità.

Tutte le procedure saranno informatizzate anche per consentire la più ampia partecipazione all'estero. È prevista l'abolizione dell'elezione dei commissari per evitare cordate e accordi interni.

L'abilitazione sarà a numero aperto. Due successivi Decreti ministeriali completeranno il quadro delle misure necessarie per mettere a regime il nuovo sistema di reclutamento: quello che accorpa e dimezza i settori concorsuali (da 370 a 190) e quello che specifica, novità assoluta in Italia, area disciplinare per area disciplinare, i requisiti di qualificazione scientifica richiesti sia ai commissari sia ai candidati per l'abilitazione.