Cittadinanza e costituzione: che fare di Tecla Squillaci da Aetnascuola.it, 10.1.2011 In occasione degli imminenti scrutini di fine quadrimestre ci sembra utile ribadire che l’insegnamento di Cittadinanza e Costituzione nella scuola secondaria di primo grado non assurge al ruolo di disciplina autonoma e quindi non ha una propria indipendente valutazione né in sede di scrutinio né, tantomeno, in sede d’esami. La sua valutazione deve confluire ed essere integrata nella votazione globale relativa all’area storico-geografica. Repetita iuvant ( ma la pazienza ha un limite…) Ciò è confermato da ben tre normative e precisamente: Art. 1 legge 169/08 Dpr 89/09 Decreto ministeriale del 26/3/09 n. 37 (tabella inserita in calce all'art. 2 dello stesso decreto riguardo orario e composizione cattedre). Lo stesso discorso vale per l’ora di approfondimento di lettere. Senonchè, mentre appare molto più razionale l’affidamento dell’ora di approfondimento di lettere ad altro docente che, grazie ad una diversificazione metodologica, può, cioè, fornire un potenziamento ed un consolidamento dell’apprendimento di lingua italiana più incisivo attraverso un approccio differente rispetto all’insegnante curricolare, lo stesso non si può dire per quanto riguarda l’insegnamento di Cittadinanza e Costituzione. Appare infatti evidente che sarebbe molto più proficuo e soprattutto logico che sia lo stesso docente di storia e geografia ad articolare i temi relativi allo studio della Costituzione all’interno del proprio programma. E tanto si evince, inoltre, dalla succitate normative, del resto. Pertanto, in virtù delle normative sopra indicate, la predisposizione di eventuali griglie valutative ai fini degli scrutini che prevedono Cittadinanza e Costituzione con un voto a sè stante, risulta essere una prassi errata, inutile e fuorviante. In claris non fit interpretatio ( in ciò che è chiaro non servono interpretazioni).
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