Crollo dopo i tagli della Gelmini. E i genitori protestano
Addio al tempo pieno nelle scuole
Lazio, Marche ed Emilia-Romagna le Regioni più
colpite. Salvo Intravaia la Repubblica 13.1.2011 ROMA - Crolla il tempo prolungato alla scuola media. In meno di cinque anni, le classi che offrono mensa e lezioni pomeridiane ai ragazzini della secondaria di primo grado sono diminuite drasticamente. E addirittura quelle che offrono 37/40 ore settimanali si sono più che dimezzate. Del resto, il calo del tempo-scuola alla media era nell´aria. E adesso i dati lo confermano. «Il ministro Gelmini non ha abolito ufficialmente il tempo prolungato - spiega Angela Nava, del Coordinamento genitori democratici - ma con una serie di provvedimenti l´ha reso nei fatti sempre più faticoso. Dal 2008, non è possibile ampliare il numero totale delle classi a tempo prolungato - continua - e per attivarlo occorre formare un corso completo: prima, seconda e terza. La scuola, inoltre, deve essere in possesso di tutte le strutture adeguate: come la mensa. Quest´ultima condizione, con le pecche degli edifici scolastici italiani è quella più condizionante». E le famiglie? «Le famiglie continuano a chiedere il servizio scolastico pomeridiano che le scuole spesso possono offrire soltanto a pagamento. Negli ultimi anni - conclude Nava - si è registrato un fiorire di cooperative che all´interno delle stesse mura scolastiche offrono servizi scolastici pomeridiani a pagamento per le famiglie».
Bastava leggere
attentamente il regolamento di riforma della scuola media per
intuire come sarebbero andate le cose. «Le classi a tempo prolungato
- recita infatti il decreto - sono autorizzate nei limiti della
dotazione organica assegnata a ciascuna provincia (…) per un orario
settimanale di 36 ore. In via eccezionale, può essere autorizzato un
orario settimanale fino a 40 ore solo in presenza di una richiesta
maggioritaria delle famiglie». E qualche passo dopo, precisa: «Le
classi funzionanti a tempo prolungato sono ricondotte all´orario
normale in mancanza di servizi e strutture idonei a consentire lo
svolgimento obbligatorio di attività in fasce orarie pomeridiane e
nella impossibilità di garantire il funzionamenti di un corso intero
a tempo prolungato». A chiarire come andavano le cose qualche anno fa alla media ci pensa una pubblicazione del ministero. Nel 2006/2007, oltre metà delle classi (il 51 e mezzo per cento) rimaneva a scuola per un numero di ore variabile tra 31 e 33. Il 13 per cento delle classi fruiva di 34/36 ore di lezione a settimana e 6 classi su 100 rimanevano a scuola da 37 a 40 ore settimanali. Senza troppe ristrettezze agli organici, l´autonomia scolastica consentiva infatti alle scuole di declinare il tempo-scuola in relazione alle esigenze di studenti e famiglie. Nell´era Gelmini non è possibile spaziare troppo: due soli moduli-orario di 30 o 36 ore settimanali. E solo eccezionalmente 40. |