Quando la Gilda propose, era il 2004, Pasquale Almirante, AetnaNet 30.1.2011
Scartabellando l'ormai ventennale archivio della mia attività di
osservatore, non del tutto distratto invero, delle cose della scuola
mi sono imbattuto in un mio scritto pubblicato nel giugno del 2004
sul quotidiano La Sicilia di Catania. Riguarda l'elezione diretta
del preside da parte dei docenti che La Gilda all'epoca propose. Da
qualche mese la stessa idea è stata lanciata dall'on. Giambrone
dell'Idv, tramite il coordinamento dei precari, e da questo sito
rilanciata perchè è stata ritenuta meritevole di approfondimento e
di dibattito. Capisco che il qualunquismo di maniera, quello
acquattato nelle stie della insipienza, non avendo dove grattare
graffia proposte singolari e comunque di grande prospettiva, ma mi
pare l'occasione adatta per chiedere proprio alla Gilda che fine
abbia fatto quella proposta, se la ritenga ancora sua e se nacque da
una effettiva esigenza di ammodernare la scuola o solo per
diffondere un po' di rumore. E sullo stesso fronte dirigenziale ammalia per certi versi la notizia diramata dalla Gilda degli insegnati che intenderebbe proporre l’elezione diretta del preside da parte del collegio dei docenti. E il ragionamento di questo sindacato appare in qualche modo ineccepibile. Non sono cariche elettive quelle del preside di facoltà universitarie? E non ha la scuola l’autonomia necessaria per formulare il Pof, stabilire la suddivisone dei fondi, nominare molti facenti funzione? E allora, via libera ai docenti di scegliersi il proprio dirigente, il sindaco di queste cittadelle della cultura che potrebbero pure consorziarsi fra loro sotto l’unica bandiera dell’unico eletto. Tuttavia, nelle grandi scuole, nulla toglie che si potrebbe pure dare il via alla formazione di liste, a filiazioni interne, non solo dei sindacati più rappresentativi, ma anche dei partiti più esposti. E nulla toglie ancora che si potrebbero formare liste civiche, assembramenti ideologici e programmatici con un unico obiettivo: governare la scuola col pugno destro o col sinistro. Sicuramente c’è l’esempio dell’università che fa riflettere, ma lì le responsabilità dei docenti sono poche e pochi sono gli obblighi che li legano agli orari e al controllo stabile dei ragazzi. Nel documento congressuale della Gilda tuttavia viene pure specificato che il collegio elegge il presidente dell’assemblea ogni volta che viene riunito, colui cioè che coordina i lavori. Perché la differenza sarebbe notevole e su questa base si potrebbe pure iniziare a riflettere; anche se un bel dirigente scolastico, votato a scrutinio segreto, soggetto al ballottaggio, a comprasi e barattare voti e fare apparentamenti all’ultimo suffragio darebbe un pizzico di sale a questa scuola. Rimarrebbe il problema dei brogli elettorali, risolvibile però con scrutatori tutti insegnanti di matematica o diritto. |