Il Giorno della memoria di Andrea Toscano La Tecnica della Scuola, 24.1.2011 Si celebra il 27 gennaio (giorno dell'abbattimento dei cancelli del campo di concentramento di Auschwitz) per ricordare le leggi razziali in Italia, lo sterminio del popolo ebraico e le persecuzioni subite da tutti i deportati nei campi nazisti. Varie iniziative nelle scuole. Istituito dal Parlamento italiano con la legge n. 211/2000, il 27 gennaio si celebra il Giorno della memoria per ricordare la Shoah, le persecuzioni subite anche da omosessuali, dai sinti e dai rom, da altre minoranze e dai deportati militari e politici italiani nei campi nazisti nonché le leggi razziali in Italia (introdotte nel 1938 dal regime fascista). Ma la ricorrenza vuole anche rendere omaggio a coloro che si sono opposti al progetto di sterminio e a rischio della propria incolumità hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati. Essendo la scuola il luogo più idoneo per trasmettere alle nuove generazioni l’importanza della memoria e per diffondere i valori contenuti nella Carta costituzionale e nella Dichiarazione dei diritti dell’uomo, gli istituti di ogni ordine e grado sono invitati a dare ampio spazio a iniziative, cerimonie, momenti di riflessione. Per mantenere vigile la memoria, al fine di impedire che la tragedia del nazi-fascismo e gli orrori delle deportazioni e dell’olocausto possano ripetersi, una iniziativa importante è quella di organizzare incontri con persone che hanno vissuto quei tragici fatti e soprattutto le testimonianze dei sopravvissuti ai campi di sterminio o dei familiari di vittime delle persecuzioni. Ma anche senza esperienze di così forte impatto, in classe la “Giornata” può essere oggetto di riflessione attraverso altre iniziative, come ad esempio la lettura di alcune pagine de “Il diario di Anna Frank” o del romanzo di Primo Levi “Se questo è un uomo” (magari la poesia che ne costituisce la prefazione). Ed il 27 gennaio verranno premiate al Quirinale le scuole vincitrici del concorso“I giovani ricordano la Shoah”, promosso dal Miur in collaborazione con l’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane (di cui per quindici anni era stata presidente la giornalista e scrittrice Tullia Zevi, scomparsa qualche giorno fa all’età di 92 anni), sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica, e rivolto agli alunni al fine di approfondire studi e ricerche sul tragico evento che ha segnato la storia europea del ‘900. Partendo dalla considerazione che “chi non conosce il passato è condannato a ripeterlo”, la memoria della Shoah permette di far maturare nei giovani un’etica della responsabilità individuale e collettiva, dando un contributo alla promozione di una cittadinanza attiva e consapevole e alla realizzazione di una pacifica convivenza, contrastando il pregiudizio e il razzismo. Tante le iniziative in tutta Italia (in altro articolo abbiamo dato notizia della mostra fotografica proposta dall’Associazione italiana zingari oggi). |