l'Associazione culturale docenti cattolici: «va trasferita»

Milano, preside usa lo spray urticante
contro un'alunna per punirla

La ragazza aveva a sua volta usato la bomboletta per scherzo: medicata in ospedale con tre compagne

 Il Corriere della Sera, 26.2.2011

MILANO - Tre alunne dell'istituto superiore "Fabio Besta" di via don Calabria (zona Palmanova) a Milano, sono finite all'ospedale per colpa di una bomboletta di spray urticante utilizzata dalla preside. L'intento della dirigente, Paola Tieri, era punire una ragazzina per aver usato a sua volta lo spray al peperoncino due giorni prima. Una volta individuata la 15enne responsabile della bravata, Tieri ha indirizzato il getto sulla sua mano per farle capire la gravità del gesto che aveva provocato, mercoledì, l'evacuazione della classe. La preside deve avere però premuto troppo a fondo l'erogatore: la mano della ragazza ha iniziato a gonfiarsi e anche due compagne ne hanno risentito tanto da farsi visitare al San Raffaele.

I PRECEDENTI - La preside aveva dato già prova di "fermezza" contro gli episodi di bullismo ad aprile del 2010, quando aveva sospeso per due giorni sei studenti che si erano iscritti a un gruppo su Facebook creato da una quattordicenne per insultare e umiliare una compagna di classe. Punizione ancora più severa per la ragazzina che aveva creato il gruppo, sospesa per una settimana. Ora anche l'autrice della bravata dello spray, nonostante sia stata a sua volta vittima dello spruzzo "educativo" della preside, rischia la sospensione. Lo deciderà nei prossimi giorni il consiglio di classe. Ma nel frattempo i genitori delle ragazze finite in ospedale non escludono di denunciare la dirigente scolastica.

«VA TRASFERITA» - È stata l'Associazione culturale docenti cattolici a denunciare l'accaduto: «Un altro abuso compiuto da una dirigente scolastica nei confronti dei suoi alunni. Per contrastare un episodio di bullismo dentro la scuola che vedeva tre ragazze protagoniste che usavano lo spray urticante fra di loro, glielo avrebbe preso di mano, e, individuata la studentessa più turbolenta, l'ha usato nei suoi confronti procurandole dolore e gonfiore nelle mani dopo un uso forte della spray. Tutto ciò adducendo come motivazione che solo con tale metodo avrebbe potuto capire il male che procurava ad altri. Di fronte a questo episodio, prendiamo atto che questa preside non conosce il concetto di educazione. Una dirigente che al confronto e al dialogo con gli studenti contrappone la fermezza, il rigore e la linea dura con abusi, illegalità e violenza privata - conclude l'associazione - va sospesa subito e trasferita in Provveditorato lontano dagli studenti per evitare ulteriori guai».