Anche i docenti nella lista di A.G. La Tecnica della Scuola, 18.2.2011 La possibilità è stata annunciata da Giovanni Serpelloni, direttore del Dipartimento Politiche antidroga presso la presidenza del Consiglio: “per la scuola stiamo valutando”. L'allargamento è invece già previsto per medici, infermieri e ostetriche: sarebbe solo questione di mesi. Si allarga il settore delle 'attività a rischio', per le quali dal 2007 – attraverso l'intesa Stato-Regioni del 30 ottobre - sono previsti dei drug-test per i lavoratori: il 17 febbraio è stato annunciato che anche per i lavoratori del sistema sanitario nazionale arriverà il test antidroga obbligatorio. Ma non è una novità assoluta: medici, infermieri e ostetriche, quotidianamente a stretto contatto con i pazienti, erano già nella lista sottoscritta quattro anni fa con l'accordo tra ministeri della Difesa, Salute, Interni e Trasporti. "Studiando un nuovo atto d'intesa per i drug test, da concertare con le Regioni, abbiamo così proposto di unificare i due accordi del 2006 e del 2007, e di inserire il personale sanitario, che ci sembra una categoria a rischio", dice Giovanni Serpelloni, direttore del Dipartimento Politiche antidroga presso la presidenza del Consiglio. La proposta del Dipartimento verrà concertata con le Regioni e potrebbe diventare norma in un periodo "dai 3 ai 6 mesi". Secondo l'intesa del 2007, il datore di lavoro del settore a rischio dovrà attestare che i propri dipendenti abbiano svolto il drug test. Il lavoratore avrà l'obbligo di sottoporvisi e nel caso di positività ripetuta al controllo conserverà il posto di lavoro, ma con una sospensione e un trattamento riabilitativo. Una notizia inaspettata è invece quella che includerebbe nelle professioni da tenere sotto controllo anche gli oltre 700.000 insegnanti della scuola italiana. In futuro Serpelloni ha detto di non escludere che i test antidroga possano sbarcare anche a scuola: "Stiamo valutando anche la proposta di allargarli agli insegnanti", ha spiegato il direttore della presidenza del Consiglio. La possibilità ha destato un po’ di sconcerto tra i docenti. Del resto, il test è da sempre riservato per lavoratori che operano con evidenti rischi per la sicurezza, l'incolumità e la salute proprie e di terzi:si va dai dipendenti dei settori trasporti-ferrovie, aerei, tram/autobus/metropolitane e navi agli addetti alla gestione di gas tossici, fabbricazione fuochi d'artificio e brillamento mine, fino alla produzione confezionamento detenzione trasporto e vendita di esplosivi, ma anche alla direzione tecnica e conduzione di impianti nucleari. Tutte professioni palesemente ad alto, in certi casi altissimo, rischio per la salute. E che, come tali, non sembrano potersi accostare a quelle scolastiche. A meno che non si valutino altri parametri. Come ad esempio lo stress da lavoro. In tal caso, allora sì, tenendo anche conto delle ultime rilevazioni su questo aspetto, che pongono gli insegnanti ai primissimi posti, la presidenza del Consiglio farebbe molto bene a tenere sott’occhio i docenti in servizio. |