Esame di licenza:
resta il problema dei dislessici

da Tuttoscuola, 8.2.2011

L'esame di licenza al termine del primo ciclo, dunque, cambierà faccia, ma non da subito, come ha precisato il consigliere ministeriale Max Bruschi.

Ci potrebbe essere una prova scritta nazionale anche di lingua straniera (inglese), mentre tra le prove interne rimesse alla commissione esaminatrice rimarrebbe solamente la prova scritta di italiano.

Se le ipotesi si trasformeranno in disposizioni applicative, la riforma non avverrà certamente da quest'anno, anche se attualmente c'è un vuoto normativo da colmare proprio per quanto riguarda le materie e le prove d'esame di licenza.

Quello che invece dovrà essere chiarito presto, comunque, è la questione della prova scritta di lingua straniera (attualmente l'esame ne prevede normalmente due) da cui gli studenti con disturbi specifici di apprendimento potrebbero essere esonerati, secondo quanto prevede la legge 170/2010 sulla dislessia.

Si tratta di una questione molto delicata, la cui applicazione potrebbe determinare una grave sperequazione nei confronti degli alunni disabili per i quali non è prevista alcuna dispensa.

Oltre a questo trattamento di maggior favore, l'eventuale dispensa dalla prova scritta d'esame (che teoricamente potrebbe riguardare anche l'esame di Stato, ad esempio, nei licei linguistici) pone il problema della validità dell'esame stesso che, senza alcune prove obbligatorie, potrebbe comportare il non conseguimento della licenza, con declassamento al rilascio di una semplice certificazione.

Diventa urgente, quindi, chiarire quanto prima la questione che non può certamente essere rinviata ad un altro anno.