La passione e l'entusiasmo di Vincenzo Pascuzzi, 5.2.2011 Scrive il preside Claudio Cereda su il “sussidiario.net” (*): «La scuola italiana ha bisogno di un’anima per ridare senso a quello che gli studenti, giorno dopo giorno, sono chiamati a fare: parlo della passione del lavoro di docente, della capacità di trasmettere entusiasmo, della capacità di convincere circa l’utilità dello studio personale, della capacità di adeguare il processo di insegnamento al mutato quadro concettuale e mentale dei giovani (i cosiddetti stili cognitivi).» D’accordo la scuola ha bisogno di un’anima. Ma perché quando c’è un problema o una difficoltà da affrontare o da risolvere nella scuola vengono chiamati in causa e tirati in ballo SUBITO i docenti e SOLO loro? Non c’è un ministro che dovrebbe operare? Non c’è un governo che dovrebbe provvedere? Non ci sono anche i presidi? Non dovrebbero loro – ministro, governo e presidi – indicare la direzione giusta e trasmettere per primi passione ed entusiasmo? Se no, che ci stanno a fare? E poi quale entusiasmo possono trasmettere i docenti dopo le batoste subite con le “riforme” della Gelmini? Dal taglio di 8 mld e 132.000 posti di lavoro al blocco delle retribuzioni e alle ultime iniziative sulle sperimentazioni meritocratiche. E non entriamo in altri dettagli!
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