L'ANP: «LA VACANZA CONCEDE VALORE ALLA RICORRENZA»
Unità d'Italia: la Gelmini non vuole
La posizione ufficiale del governo non è però
ancora nota. Il Corriere della Sera, 10.2.2011 MILANO - Scuole nel caos dopo il tira e molla del governo sui festeggiamenti del 17 marzo, giorno del 150 anno dell'Unità d'Italia. Si chiude o no? Il ministro dell'Istruzione Maria Stella Gelmini, ha chiesto mercoledì in Consiglio dei ministri che le aule restino aperte. Ma nell'esecutivo non c'è una posizione unanime sul da farsi. CAOS - Nel frattempo è il caos. Molte scuole, infatti, dopo che a palazzo Chigi il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Gianni Letta, solo pochi giorni fa, ha annunciato la festa nazionale per il 17 marzo, hanno già deliberato il giorno di vacanza. In qualche istituto è stato già concordato (spesso su richiesta dei genitori) un ponte, visto che il 17 cade di giovedì e che molti plessi il sabato non fanno lezione. Ora i presidi chiedono chiarimenti e si dispiacciono «per il clima: sono riusciti a rovinare anche questa festa». A prendere parola per primo, ufficialmente, è Giorgio Rembado, presidente dell'Anp, l'Associazione nazionale dei presidi. «La vacanza in questo caso darebbe valore alla ricorrenza - spiega - storicamente è sempre stato così. Sia chiaro: non stiamo chiedendo un giorno di riposo per presidi e insegnanti, ma un giorno per potersi fermare e riflettere. A scuola l'Unità può essere celebrata anche in altre occasioni, ma quello è un giorno particolare». L'AMAREZZA DEI PRESIDI - L'Anp non esclude di prendere posizioni ufficiali in merito. Intanto i presidi non sanno cosa rispondere alle famiglie. «Ormai apprendiamo tutto dalla stampa- commenta amareggiato Domenico Altamura, capo del liceo Righi di Bologna-. Quel che è certo è che questo governo, con il tira e molla sul 17 marzo, è riuscito a rovinare la festa a tutti, a svilire il clima di unità. Dovevamo vedere anche questa. Se ci chiederanno di restare aperti, comunque, non sarà un giorno di lezione come gli altri, faremo qualcosa di particolare». Al liceo Newton di Roma avevano anticipato tutti i festeggiamenti al 16 marzo, con tanto di brindisi e rievocazioni di canti e balli dell'epoca. «Eravamo certi che il 17 sarebbe stato festa nazionale - spiega il preside Mario Rusconi -. Se la scuola sarà aperta ci adatteremo. Comunque speriamo che il dibattito politico non rovini le celebrazioni. E che ci dicano al più presto il da farsi». Tutti invocano «chiarezza». Al 115° circolo di Roma, così come al 121°, avevano già deliberato il ponte. «A noi lo avevano chiesto proprio i genitori e avevamo tolto un giorno alle vacanze di Pasqua per poterlo fare - conferma il preside del 115°, Paolo Mazzoli -, ora non sappiamo che fare. Restiamo in attesa. Dispiacciono l'incertezza e le polemiche». |