Sacconi: causa della disoccupazione
è il 'disastro educativo'

da Tuttoscuola, 10.2.2011

"Il disastro educativo è all'origine della bassa occupabilità dei nostri giovani. Un disastro educativo che ha un'origine molto nota, gli anni Settanta".

Non usa mezzi termini il ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi, parlando di dispersione scolastica e disoccupazione giovanile. E per "disastro educativo" intende "un sistema che perde molti giovani precocemente e altri li trascina per lunghissimi percorsi senza che alla fine abbiano acquisito competenze apprezzate dal mondo del lavoro".

Secondo dati del Ministero dell'Istruzione, ogni anno 47 mila studenti abbandonano la scuola prima del tempo. Soprattutto al Sud e nelle Isole. "Contro l'abbandono scolastico precoce – ha affermato Sacconi, durante la presentazione dei 16 progetti vincitori del bando della Fondazione per il Sud e di Enel Cuore contro la dispersione scolastica - abbiamo riformato i contratti di apprendistato affinché possano partire da 15 anni per far conseguire una qualifica triennale attraverso un'esperienza lavorativa, l'unica che può recuperare un giovane che è uscito dalle aule scolastiche. Vogliamo puntare sul contratto di apprendistato professionalizzante e su quello di alta professionalità".

Sacconi ha quindi aggiunto, che "è stato un grande errore del Governo Prodi alzare la contribuzione del 10% ai contratti di apprendistato. E' difficile e oneroso tornare indietro, ma cercherò di abbattere il prelievo del 10% che rimane comunque vantaggioso".

I 16 progetti premiati, con circa 300 mila euro ciascuno, sono stati realizzati da associazioni no profit. Al centro la creazione di "valore sociale sul territorio, con il coinvolgimento delle famiglie nelle attività educative e con la promozione del valore della legalità, contro l'emarginazione sociale e il bullismo": una serie di workshop, laboratori, web radio, centri di aggregazione, sportelli di ascolto rivolti a migliaia di giovani. "Chi ha a cuore lo sviluppo del Sud – ha spiegato Carlo Borgomeo, presidente della Fondazione per il Sud - deve capire che la questione non è solo quantitativa, bisogna ricercare la qualità degli interventi ricercando la coesione sociale". "L'educazione - ha concluso il consigliere delegato di Enel Cuore Onlus, Gianluca Comin - tocca un problema fondamentale per il mondo economico, perché le aziende hanno bisogno di persone da assumere".