Cassazione: Sui ricorsi delle graduatorie
decide il giudice del lavoro

da Tuttoscuola,  15.2.2011

Con una recente sentenza la Corte di Cassazione ha modificato le procedure di impugnativa contro le graduatorie dei precari. La sentenza della Consulta ha messo in luce, tra l’altro, quel mondo particolare, nascosto dietro le quinte, dei ricorsi e delle impugnative, costose, ai Tar.

Da oggi, però, quel mondo dovrà trovare un riferimento diverso dal giudice amministrativo, dopo che la Cassazione se ne è uscita con una sentenza che individua nel giudice del lavoro il destinatario delle impugnative.

In questo modo, ha precisato la Gilda in suo comunicato, “per impugnare il mancato inserimento a pettine nelle graduatorie a esaurimento, i ricorsi devono essere avanzati al tribunale ordinario e non al Tar”. La Gilda, nel ricordare che la sentenza di cui si tratta è la n. 3032 emessa dalla Corte di Cassazione a sezioni unite l’8 febbraio scorso, ha dichiarato che “il pronunciamento rappresenta una vittoria importante della Gilda degli Insegnanti che ha patrocinato i ricorsi presentati da alcuni docenti.

“Dopo la sentenza della Corte Costituzionale, che ha cassato le graduatorie a coda, - afferma il coordinatore nazionale della Gilda degli Insegnanti, Rino Di Meglio – il quadro si completa con questo pronunciamento della Corte di Cassazione a sezioni unite. Quando abbiamo denunciato gli errori commessi da chi ha spinto migliaia di insegnanti a rivolgersi al Tar pagando cifre notevoli, avevamo perfettamente ragione".