“Milleproroghe”:
graduatorie congelate per un anno

di Andrea Toscano La Tecnica della Scuola, 16.2.2011

Approvato al Senato, con voto di fiducia, il maxi-emendamento al decreto “milleproroghe”. Tra i provvedimenti, il “congelamento” delle attuali graduatorie degli insegnanti fino al 31 agosto 2012; inoltre, l’inserimento nella prima fascia delle graduatorie di istituto verrà consentito esclusivamente a coloro che si trovano nelle Gae della provincia in cui ha sede l’istituzione scolastica richiesta. 

Sono stati 158 i voti favorevoli, 136 i contrari e 4 gli astenuti nella seduta di Palazzo Madama durante la mattinata del 16 febbraio.

Per quanto riguarda la scuola, un importante emendamento al “milleproroghe” (decreto legge n. 225/2010) riguarda il congelamento per un anno delle attuali Gae e la possibilità di fare domanda di supplenza nelle gradutorie di istituto soltanto nella provincia in cui si è inseriti nelle graduatorie ad esaurimento.

Il comma 4-sexties recita infatti: “Il termine di efficacia delle graduatorie provinciali previste dall’articolo 1, comma 605, lettera c), della legge 27 dicembre 2006, n. 296, risultanti dalle operazioni di integrazione e aggiornamento previste dal decreto legge 7 aprile 2004, n. 97, convertito, con modificazioni, dalla legge 4 giugno 2004, n. 143, è prorogato fino al 31 agosto 2012, al fine di consentire la definizione della nuova disciplina legislativa del reclutamento. Sono fatti salvi gli adempimenti conseguenti alla sentenza della Corte Costituzionale che dichiara l’illegittimità costituzionale dell’articolo 1, comma 4-ter, del decreto-legge 25 settembre 2009, n. 134, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 novembre 2009, n. 167. A decorrere dall’anno scolastico 2011/2012 l’inserimento nella prima fascia delle graduatorie di istituto, previsto dall’articolo 4 della legge 3 maggio 1999, n. 124, è consentito esclusivamente a coloro che sono inseriti nelle graduatorie ad esaurimento della provincia in cui ha sede l’istituzione scolastica richiesta”.

La proposta di proroga del rinnovo delle graduatorie è stata presentata (primo firmatario il capogruppo della Lega in Commissione istruzione del Senato, Mario Pittoni) dopo che la Corte Costituzionale, con sentenza n. 41 del 9 febbraio scorso, ha dichiarato illegittimo l’inserimento “in coda” nelle Gae e disposto che i docenti vanno ricollocati “a pettine” anche nelle graduatorie delle ulteriori province richieste, mantenendo il punteggio originario (si veda precedente articolo pubblicato in questo sito).

Inoltre, nel comma 4 octies-decies del “maxi-emenadamento” viene ridisegnato, demandandolo ad un regolamento governativo, il sistema nazionale di valutazione. Su questo punto molto critica la senatrice del Pd Mariangela Bastico, che parla di “colpo di mano”, sottilinenado che “il ministro Gelmini introduce nel ‘milleproroghe’ la ridefinizione del sistema di valutazione esterna delle scuole basato sull’Invalsi e su un corpo di ispettori, che valutano scuole e dirigenti secondo quanto previsto dalla normativa Brunetta sulla pubblica amministrazione”.
”Tutto ciò - commenta la Bastico - travolge d’un colpo le sperimentazioni, annunciate in pompa magna dal ministro Gelmini, che si stanno realizzando in varie scuole peraltro fortemente criticate e contrastate da docenti e da consigli d’istituto. Questa scelta travolge inoltre gli impegni assunti dal governo con i sindacati e il mondo della scuola di introdurre disposizioni particolari per valutare scuole e docenti data la specificità della funzione educative”.
La senatrice del Partito democratico aggiunge: “il colpo di mano espropria completamene il Parlamento della possibilità d’intervenire su criteri e modalità di valutazione, dal momento che tutta la riorganizzazione viene affidata a un regolamento del governo senza neppure il parere delle commissioni parlamentari competenti”.

Infine, da segnalare che si riaprono i termini per i ricorsi da parte dei precari, visto che slitta al prossimo 31 dicembre l’applicazione della norma del Collegato al lavoro che fissava al 23 gennaio i nuovi termini per l'impugnazione dei licenziamenti.

Il provvedimento passa ora all'esame della Camera dei deputati (previsto anche a Montecitorio il ricorso al voto di fiducia da parte del Governo) per il via libera definitivo (il decreto "milleprorohe" scadrà il 27 febbraio, essendo stato riportato sulla G.U. n. 303 del 29 dicembre scorso; la conversione in legge deve avvenire, pena il decadimento del provvedimento, entro 60 giorni dalla pubblicazione in Gazzetta ufficiale). Secondo quanto deciso dalla conferenza dei capigruppo a Montecitorio, la discussione alla Camera sugli emendamenti inizierà martedì 22 febbraio.

Testo maxiemendamento