Carabiniere picchia il maestro
che ha sgridato il figlio in classe

COGOLLO DEL CENGIO. È accaduto nella scuola elementare del paese. L'insegnante, preso a schiaffi dal genitore, un carabiniere della compagnia di Schio, rischia di essere operato per sospetta lesione a un timpano

Natalia Bandiera Il Giornale di Vicenza, 25.2.2011

La scuola Granatieri di Sardegna Cogollo del Cengio. Ha rimproverato un suo alunno e per questo è stato preso a botte dal papà del ragazzo, un carabiniere della compagnia di Schio. Rischia la perforazione del timpano sinistro, Moreno Zordan, 53 anni, maestro elementare, e un trentennio d'insegnamento alle spalle. È accaduto a Cogollo del Cengio. Ora il maestro è sotto choc dopo l'aggressione subita lunedì, alla scuola primaria Granateri di Sardegna del piccolo centro della valle dell'Astico. Gli diventano gli occhi lucidi quando rievoca quegli attimi drammatici in cui quel padre inferocito avrebbe iniziato a schiaffeggiarlo.

L'unica colpa, a suo dire, sarebbe stata quella di aver rimproverato quell'alunno un po' vivace, che, dopo avergli risposto male, è pure fuggito dalla scuola, rifugiandosi, in lacrime, a casa da mamma e papà. Da qui, il desiderio di dare una lezione al maestro "severo".

«Insegno da sempre - sottolinea Zordan - la mia è una vita dedicata ai bambini». Secondo il racconto della stessa vittima dell'aggressione, tutto sarebbe nato in seguito al rimprovero del maestro nei confronti dell'alunno.

«Era circa mezzogiorno racconta il maestro, che tra l'altro è anche volontario della Protezione civile Stavo spiegando geografia. Ho visto il banco del bambino in disordine. Ho chiesto che mettesse a posto l'astuccio delle matite. Da qui, la reazione del piccolo, che mi ha intimato di stare zitto. L'ho solo preso per il colletto, senza violenza, per rimproverarlo. Non gli ho messo un dito addosso».

Il bimbo piange e poi sparisce: «Me ne sono accorto dopo una manciata di minuti. Ho telefonato alla famiglia. Mi ha risposto la mamma, che mi ha rassicurato sul suo rientro a casa. Mentre mi tranquillizzava, mi avvisava che stava arrivando il marito. Me lo sono visto piombare a scuola come una belva inferocita. Mi ha intimato di non toccare mai più il suo bambino. Non ho fatto in tempo ad invitarlo a sedersi per confrontarci su quello che era accaduto che ha iniziato a schiaffeggiarmi. Botte e insulti. Due colleghe e una bidella mi hanno salvato dalla furia di quell'uomo fuori di sé, invitandolo ad andarsene dalla scuola. Quindi - conclude l'insegnante - mi hanno accompagnato in ospedale, dove i medici mi hanno giudicato guaribile nel giro di una settimana. Ma c'è il rischio che debba essere operato per la sospetta lesione a un timpano».