Irc: Gli studenti non avvalentesi aumentano
ma cala il numero dei docenti di attività alternative

da Tuttoscuola,  21.2.2011

L’annuario 2010 sull’IRC, curato dal Servizio Nazionale della Conferenza Episcopale Italiana per l’Insegnamento della Religione Cattolica, fotografa la situazione della scuola statale per l’anno 2009-10, dalla quale emerge il dato degli alunni che non si sono avvalsi dell’insegnamento RC. Rispetto all’anno scolastico precedente sono aumentati di un punto percentuale, toccando complessivamente il 10% del totale alunni (gli avvalentesi dell’Irc sono passati dal 91% del 2008-09 al 90% del 2009-10).

Più esattamente nei diversi settori scolastici quel 10% di alunni non avvalentesi ha toccato queste percentuali: nella scuola dell’infanzia il 7,5% (+0,7 rispetto all’anno prima), nella scuola primaria il 6,3% (+ 0,5), nella secondaria di I grado l’8,4% (+ 1,0) e nella secondaria di II grado il 16,5% (+ 1,8). Si tratta per tutti i settori delle percentuali più alte raggiunte dal 1993-94, con incrementi graduali e costanti che sono andati quasi di pari passo con l’aumento di alunni stranieri appartenenti ad altre religioni e che, in molti casi (non sempre), non si sono avvalsi dell’Irc.

Ma non avvalersi dell’Irc non significa avvalersi di attività didattiche e formative alternative. Questa possibilità è in costante calo: 8,2%, il più basso in assoluto da anni; il resto degli studenti si è suddiviso tra studio assistito (18,5%), studio non assistito (25,5%) e poco meno della metà (47,8%) ha scelto l’uscita dalla scuola.

Prendendo in esame quel 16,5% di studenti non avvalentesi negli istituti di istruzione secondaria superiore, vi è però la sorpresa che riguarda i docenti di attività alternativa. Infatti solo il 4% dei non avvalentesi ha partecipato ad attività didattiche e formative alternative, quelle, cioè affidate a docenti di attività alternative. Il 4% del 16,5% vuol dire un magro 0,66% finale di studenti delle superiori che scelgono attività alternative. E vuole dire anche che i docenti di attività alternative, proprio nel momento in cui ottengono il pieno titolo per partecipare alla valutazione degli studenti per i crediti scolastici, calano di numero e, forse, di importanza.