L'intervento

Formazione dei docenti

 Pasquale Almirante La Sicilia, 6.2.2011

Il 31 gennaio è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il decreto sulla nuova formazione dei docenti che entro 15 giorni dovrebbe entrare in vigore. Max Bruschi, l'esperto incaricato dalla Gelmini, è felice, un po' di meno qualche sindacato, mentre ancora in attesa spasmodica di certezza i precari, soprattutto gli abilitati in strumento musicale cui non è stato ancora consentito nemmeno l'ingresso nelle graduatorie a esaurimento, seppure con riserva.

L'aspetto più interessante riguarda la programmazione dei posti realmente liberi, perchè sulla base di questi, aumentati del 30%, il Miur potrà bandire i concorsi, in modo, ma sarà difficile, da evitare altro precariato. Nel dettaglio, per le maestre sarà necessario avere la laurea quinquennale, ma a numero chiuso, e con corsi specifici per il sostegno. Saranno le Università di Scienza della formazione a rilasciare il titolo abilitante. Anche per insegnare una disciplina artistica musicale o coreutica (nelle secondarie) sono previsti percorsi ad hoc. Per i docenti della secondaria di primo e secondo grado è indispensabile la laurea magistrale (3+2) specifica per la materia, e poi un tirocinio formativo attivo di un anno, di cui 475 ore a scuola, comprese 75 ore per la disabilità. Chi vorrà potrà specializzarsi per l'insegnamento della sua materia in inglese. Indispensabile in ogni caso risulta il tirocinio, tanto che i vecchi laureati potranno svolgerlo dopo avere superato un test preselettivo (scritto e orale) per accedervi. A giudicare se il tirocinio è servito lo stabilirà, dando l'attestato, il collega tutor con almeno 5 anni di ruolo. Nelle grandi linee il progetto ministeriale sembra buono solo nella definizione annuale del fabbisogno che consentirà agli Atenei l'apertura programmata dei corsi, sicuramente a costo salato, mentre eccessivo sembra il peso dato al tirocinio.