I Cfp antidoto
alla disoccupazione giovanile

da Tuttoscuola, 7.2.2011

I Centri di formazione professionale sono un valido antidoto contro la disoccupazione giovanile. A sostenerlo, alla vigilia della scadenza per le iscrizioni alle scuole superiori, confermata per il prossimo 12 febbraio, è il Cnos-Fap, l’ente di ispirazione cristiana che coordina 64 centri in Italia con 1.200 corsi e 25mila allievi. I corsi del Cnos-Fap formano operatori principalmente nei settori meccanico, auto-motive, elettrico, grafico, turistico-alberghiero.

''Con un successo formativo (in termini di occupazione o di rientro nel sistema scolastico) superiore al 60% - spiega don Gennaro Comite, direttore nazionale Cnos-Fap - riteniamo che il percorso proposto dai Centri di Formazione Professionale possa rispondere al meglio al diritto-dovere all’istruzione e alla formazione dei giovani, come stabilito dalla legislazione italiana, e concorrere a combattere il dramma della disoccupazione giovanile che è esplosa come una vera e propria emergenza sociale''.

Questi corsi coinvolgono oggi circa 165.000 giovani, accanto ai 1.013.860 allievi della formazione tecnico-professionale (dati Censis del 2008). Oltre il 70% dell'utenza risiede nell’Italia settentrionale (71,1%) il rimanente 30% è distribuito in maniera pressoché equivalente in Italia centrale (14,5%) e meridionale (16,7%).

Questo percorso formativo, segnala l’Isfol, si è rapidamente sviluppato dal 2003, passando dai 1.329 percorsi con 23.562 alunni nel 2003/2004 ai 7.642 percorsi frequentati da 150.489 alunni nel 2008/2009, con il numero degli allievi cresciuto di 5 volte in sei anni, anche se con grandi differenze da una regione all’altra: Piemonte, Lombardia e Veneto hanno maggiormente investito in questo segmento, le regioni del Centro e del Sud assai meno. Ed è proprio nelle regioni del Mezzogiorno che si registrano le più alte percentuali di dispersione scolastica e di disoccupazione giovanile.