Unità d'Italia, scuole chiuse La Regione: stop obbligatorio il 17 marzo per i 150 anni dell'Unità d'Italia. Ma i giorni di vacanza sono finiti. L'assessore regionale all'Istruzione Pippo Rossetti: "E' opportuno che tutti i direttori ed i presidi aggiornino il calendario scolastico" di Giuseppe Filetto la Repubblica di Genova, 6.2.2011 Si corre ai ripari. Il 17 marzo, centocinquantesimo anniversario dell'Unità d'Italia, coglie tutti impreparati: le scuole che avevano pianificato il calendario scolastico, deliberato i giorni di vacanza già lo scorso settembre, senza preventivare questa giornata di sospensione delle lezioni. Non ci sono dubbi: "Le scuole devono rimanere chiuse - chiarisce Pippo Rossetti - è opportuno che tutti i direttori ed i presidi aggiornino il calendario scolastico". L'assessore regionale all'Istruzione l'altro ieri, spinto dalle tante domande di chiarimento arrivate in Regione da quando il Consiglio dei Ministri ha indicato il 17 marzo come festività nazionale, ha emanato una circolare a tutte le 216 scuole della Liguria. Rossetti dice di "interpretare ciò che la presidenza del Consiglio ha pubblicato sul suo sito: tutti gli uffici pubblici e le scuole devono rimanere chiusi". Contrariamente a quanto invece ha detto Emma Marcegaglia, presidente di Confindustria: ha annunciato che su richiesta degli industriali (soprattutto quelli del NordEst) quel giorno le fabbriche rimarranno aperte. Lezioni sospese, dunque. Martedì scorso, durante una conferenza al liceo Cassini, alla quale erano chiamati i presidi di Genova e provincia, il direttore scolastico regionale, Giuliana Pupazzoni, però ha ricordato l'obbligo di rispettare i 200 giorni di lezione, eventualmente riconvocando i consigli di istituto e modificando le delibere. È obbligo fare vacanza, ma occorre toglierne una tra quelle già stabilite. Lo ribadisce l'assessore regionale all'Istruzione: "Nel calendario scolastico abbiamo lasciato 8 giorni a disposizione dell'autonomia scolastica, spetta a ciascun preside modellarli secondo le esigenze". I direttori che avevano lasciato qualche giorno da parte, per eventuali nevicate, elezioni o altro, non hanno problemi. "Utilizzeremo uno di questi per il 17 marzo", dice Egidio Ravotto, del Classico D'Oria. Come Nunzio Cotena dello Scientifico Lanfranconi e del classico Colombo. Chi non si è tenuto nulla, è costretto a ritoccare il calendario. Ad inizio anno scolastico di regola si delibera per "ponti", stop didattici di 7 giorni (la settimana bianca), allungamento delle vacanza pasquali, perfino l'anticipo della chiusura dell'anno scolastico qualche giorno prima del 10 giugno. "Avevamo pianificato il calendario - ricorda Paolo Cortigiani, preside della media Don MilaniColombo - ma nel prossimo consiglio d'istituto dovremo rivederlo". Così fan tutti, convocando d'urgenza il consiglio di istituto. Ciascuno, però, con aggiustamenti ad hoc. Come all'Istituto Comprensivo di Sestri Ponente: "Avevamo deciso di utilizzare 2 giorni, tra quelli messi a disposizione dalla Regione, per chiudere l'anno qualche giorno prima, in modo da facilitare le operazioni di scrutinio e non addossarle agli esami di Stato della terza media - ricorda il direttore, Giacomo Buonopane - adesso, però, uno di questi è da destinare all'Unità d'Italia". Anche il liceo scientifico King di Sturla corre ai ripari. La scuola ha deliberato la sospensione delle attività didattiche per l'ultima settimana di febbraio. Il preside Renato Dellepiane avverte che probabilmente dovrà accorciarla di un giorno: "Comunque - precisa - deciderà il consiglio di istituto il 15 febbraio prossimo". Come al liceo Mazzini di Sampierdarena e Pegli. Qui, però, avevano ipotizzato di allungare di 2 giorni le vacanza di Pasqua. "Penso che dovremo rinunciarci", dice il preside Mario Predieri. Pure il Pertini" si era lasciato 3 giorni per chiudere prima l'anno scolastico: "Altrimenti si rischia di accavallare gli scrutini con gli esami di Stato - spiega la preside Carla Castelli - adesso, però occorre togliere un giorno per il 17 marzo". |