DIRITTO di CRONACA

Brunetta fallisce a scuola

Aumentano le malattie: le visite fiscali costano più delle assenze
e le scuole non hanno i soldi per pagarle

Flavia Amabile La Stampa, 21.2.2011

Il dato è lì, e racconta da solo un bel pezzo di scuola nell’era Brunetta. A dicembre del 2010, mentre per il resto della pubblica amministrazione il ministro può vantare vittorie su vittorie, negli istituti scolastici le cose vanno diversamente. Rispetto al dicembre 2009 i giorni di assenza per malattia dei prof e maestri con contratto a tempo indeterminato sono aumentati
del 7,5% tra gli insegnanti (464.529 giorni rispetto ai 432.065 di dicembre 2009) e del 18,5% tra il personale tecnico amministrativo (218.858 giorni rispetto ai 184.767 di dicembre 2009). Le assenze superiori ai 10 giorni sono diminuite tra gli insegnanti (-5,3%) mentre sono aumentate tra il personale tecnico amministrativo (+14,5%). Le assenze per altri motivi sono invece aumentate sia tra gli insegnanti (+6,5%) sia tra il personale tecnico amministrativo (+1,2%).

La rilevazione del Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca è stata effettuata su 10.279 istituzioni scolastiche (il 97,9% del totale). I prof che hanno fatto fallire la cura-Brunetta sono stati soprattutto quelli delle scuole secondarie di secondo grado (dove l’aumento è stato del 12,2%). E, nonostante gli attacchi continui contro il Sud, sono stati proprio i prof e bidelli del Nord Ovest, aumentati rispettivamente del 14 e del 26%.

Che cosa è successo? Prova a spiegarlo Giorgio Rembado, presidente dell’Anp, l’Associazione nazionale presidi. «Si è trasferito il compito e il costo di controllare le assenze alle scuole ma i risparmi vanno altrove. E’ irrazionale e squilibrato». Nel 2008, infatti, il ministro per la Pubblica amministrazione ha imposto la visita fiscale per i dipendenti di tutta la pubblica amministrazione, scuola compresa, fin dal primo giorno di malattia. Ma le visite fiscali costano. Per due anni le scuole hanno obbedito ma sollevando il problema: mancano soldi per pagare la carta igienica, figurarsi le visite fiscali, tocca alle Asl occuparsene. Nel giugno del 2010 la Corte Costituzionale ha invece deciso che i pagamenti non spettano alle Asl. Subito dopo il ministero dell’Istruzione ha inviato una circolare per invitare le scuole a provvedere a regolare la questione con i fondi di funzionamento, precisando che «non è attualmente previsto un finanziamento aggiuntivo ad hoc».

Niente soldi, insomma. E niente visite, hanno risposto le scuole. E i prof hanno ripreso ad assentarsi per malattia. D’altra parte il costo è quello che è: si va dai 18-35 euro di Firenze ai 30-63 di Milano. La cifra totale è pari a diverse decine di milioni, di sicuro più di quanto si risparmia per la stretta sulle assenze. I calcoli che circolano in questi giorni sono molti. I dipendenti scolastici sono 960.759, hanno una media 7,15 giorni medi di assenza per ciascuno nell’ultimo anno. Se si calcola un prezzo medio di visita di 36,5 euro, si arriva a un totale di 250,7 milioni di euro. I giorni di assenza però potrebbero essere divisi in tre assenze distinte, questo vorrebbe dire ridurre a tre il numero delle visite fiscali inviate dall’istituto, e quindi dimezzare il costo che diventerebbe di 105,2 milioni. Oppure c’è chi prende in considerazione il costo medio annuo per istituto di 5.500 euro, per un totale di 56,65 milioni. La Flc Cgil, invece stima un aumento medio di 20 euro l’anno per dipendente, per un totale di 19,2 milioni.

Anche nell’ipotesi più ottimistica sono cifre notevoli. Nella sola Lombardia, al terzo posto per assenze in dicembre, i sindacati sostengono che ci sono state duemila visite al giorno, che per un terzo dell’anno, al costo medio di 46,5 euro, fa 11,16 milioni. Nelle Marche 298 istituti hanno totalizzato 17.136 assenze a dicembre, il 2,51% del totale nazionale. L’Asl locale ha chiesto alle scuole l’immediato pagamento delle visite fiscali. Anche quelle antecedenti il 2000. Risultato: 70 decreti ingiuntivi per la sola Ancona e 300 mila euro di crediti dwll’Asl sulle scuole della provincia. Che accadrà? Pignoramento? condono? Ricorso?