Tolto il velo sugli errori di Gaia Seregni da info Oggi, 13.12.2011 MILANO, 13 DICEMBRE 2011 – Il ministro Profumo reintroduce il criterio della trasparenza permettendo di portare alla luce tutti gli errori della gestione dell’ex ministro dell’Istruzione, Mariastella Gelmini. In un articolo pubblicato oggi dalla Repubblica vengono evidenziati i problemi nelle scuole degli ultimi tre anni e i dati sono sconfortanti. Dal 2008 c’è stato un crescendo di proteste da parte di insegnanti e genitori sulle misure adottate dal governo Berlusconi “contro” la scuola e sui disagi che esse comportavano: classi stracolme di alunni e disabili penalizzati. A queste lamentele il governo non dava molto peso e smentiva energicamente ogni accusa dicendo che erano senza fondamento. Eppure il ministero si premurava di nascondere meticolosamente ogni numero, di non presentare più nessuna sintesi di dati sulla scuola e di non pubblicare più tabelle e grafici che potessero svelare l’impatto della riforma Gelmini sulla scuola italiana. Le poche informazioni ottenibili erano date dall’ufficio stampa.
Oggi, grazie al ministro Francesco Profumo, si è potuto finalmente
consultare quei dati. Ma questi non sono gli unici problemi causati dalla riforma Gelmini. In una lettera pubblicata pochi giorni fa dall’Unità si parla del disagio di molti insegnanti, trattati solo come dei numeri e non come dei professionisti. La lettera parla delle difficoltà incontrate da molti professori durante un concorso per la selezione dei docenti da inviare all’estero, nelle scuole e nelle università. I candidati si sono ritrovati stipati in un’unica sede, con prove annullate o slittate di ore, persino di giorni. <<Docenti specializzati ben oltre il titolo di studio richiesto, insegnanti che vantano master e dottorati di ricerca, pubblicazioni presso importanti editori o su riviste internazionali>> si sono ritrovati sminuiti e spersonalizzati dal sistema adottato per il test. Ora che il “terremoto” Gelmini è passato si spera che le cose cambino e il sistema scolastico venga riportato a un livello più decente. |