"La scuola è il futuro"

Un assistente amministrativo Indignato

inviata da C. Paltretti, 29.12.2011

Sono un assistente amministrativa e vorrei tanto sapere chi ha stilato l’art.19, comma 4 del D.L.n.98 del 6 luglio 2011, convertito con modificazione della legge 15 luglio 2011 n.111 e di nuovo modificato con la legge di stabilità del 12.11.2011.

Vorrei saperlo per chiedergli se ha vagamente pensato alle disastrose conseguenze che produrrà questa follia che taglia solo e unicamente in base al parametro dei numeri.

Forse chi ha avuto questa bella pensata non ha considerato che nella scuola in primis ci sono i ragazzi, bambini, studenti che vivono in determinati contesti che sono molto diversi da regione a regione.

Forse non ha considerato che i tagli indiscriminati falciano persone che lavorano onestamente.

Ultimamente gli impiegati statali sono stati mira di una campagna denigratoria vergognosa, si è fatto di tutt’un erba un fascio dimenticando che tra i fannulloni ci sono persone che fanno il proprio lavoro con coscienza e dignità.

L’ex ministro Brunetta ha scoperto l’acqua calda ed è stato incapace di risolvere il problema perché invece di colpire i veri fannulloni, tra l’altro assolutamente individuabili , ha bastonato tutti indistintamente.

Molti stanno ancora aspettando (invano) la famosa carota promessa dopo il bastone.

La scuola pubblica va riqualificata non colpita ancora come è stato fatto con la legge di stabilità del 12 novembre scorso.

E se riqualificare significa ammucchiare mille alunni, eliminare i presidi e i DSGA nelle scuole che ne hanno 600 o un po’ meno mi pare proprio che siamo lontani dall’obbiettivo.

Razionalizzare significa ottimizzare, migliorare, riorganizzare con metodo e buon senso, con parametri che devono tenere conto dei contesti, del territorio, delle specificità ambientali e non solo dei numeri.

E se i paesi più piccoli, che già faticosamente sopravvivono, vengono spogliati dei servizi ai cittadini significa morte definitiva.

La scuola è il futuro.

“E allora il maestro deve essere per quanto può profeta, scrutare i ‘segni dei tempi’, indovinare negli occhi dei ragazzi le cose belle che essi vedranno chiare domani e che noi vediamo solo in confuso.” Don Lorenzo Milani.

Gli alunni e il personale che lavora nella scuola non sono numeri ma risorse e ricchezze che vanno valorizzate.

I ragazzi devono vedere l’azzurro in un cielo che è grigio e non per colpa loro ma di una classe dirigente che ha distrutto la scuola pubblica invece che migliorarla e che ha sprecato denaro pubblico frutto anche dei nostri sacrifici.

C.P.

Dicembre 2011