Scuola, si sceglie in rete
Da gennaio il Miur inserirà sul sito le
informazioni per aiutare i genitori nella scelta: numero di alunni,
di preari, di prof di ruolo, di laboratori e palestre
Flavia Amabile La Stampa,
8.12.2011
Finora si è sempre fatto
ricorso ad un metodo unico e infallibile: il
passaparola. Quando si inizia ad avvicinare la scadenza
dell’iscrizione all’anno scolastico successivo, chi deve cambiare
istituto tartassa di domande gli altri genitori fino a confondersi
totalmente le idee, o chiarirsele e scegliere . Da gennaio il
ministero dell’Istruzione fornirà qualche elemento in più. Il
ministro Francesco Profumo l’ha definita la «carta d’identità delle
scuole italiane». Sarà visibile sul sito del Miur, basterà cliccare
sul logo «La scuola in chiaro» ed appariranno alcune informazioni
che possono essere utili nell’orientarsi tra un istituto e l’altro.
Chi vorrà conoscere le scuole
più vicine alla propria casa o all’ufficio non dovrà fare
altro che scegliere il sistema di geolocalizzazione: attraverso
Google maps si potrà collocare geograficamente le scuole.
Quest’informazione esisteva già, faceva parte di un progetto
precedente chiamato «Cerca la scuola» ma era poco usato e
altrettanto poco visibile.
Una volta collocata la scuola
che interessa da gennaio il sito fornirà molte altre
informazioni: i docenti di ruolo e quelli precari, il numero delle
classi, il numero degli studenti nelle aule, i promossi e i
bocciati, le infrastrutture in dotazione e anche numero e tipologia
dei laboratori offerti. Obiettivo successivo sarà poi quello di
chiedere alle scuole di inserire, su base volontaria e attraverso un
sistema di inserimento semplice, i dati relativi alle valutazioni
Invalsi dell’apprendimento e dell’offerta formativa. In questo modo
i genitori possono avere un quadro piuttosto organico delle scuole e
scegliere se è il caso di iscrivere il figlio.
Ad annunciare la novità è
lo stesso Francesco Profumo, nel corso del suo intervento al
convegno «L’avvio del sistema di valutazione in Italia come fattore
di miglioramento e di sviluppo» che si è tenuto ieri al Cnr. Il
ministro vuole una scuola «smart» come la società attuale. «Il
legame virtuoso tra valutazione e miglioramento - avverte - è in
genere ancora tutto da sviluppare nel contesto culturale della
nostra scuola, che in questa prospettiva sarà chiamata a rendere
disponibili tutti i suoi dati all’interno di un più ampio concetto
di smart society». «In questo modo - prosegue il ministro - la
valutazione si collega a un più ampio processo di condivisione e di
trasparenza che non riguarderà solo la scuola, ma il più ampio
orizzonte delle smart city, dove i servizi ai cittadini saranno
accessibili, trasparenti e condivisi».
E’ questa dunque la scuola
immaginata dal neo ministro. Un luogo dove non vi saranno altre
riforme. «C’è bisogno di stabilità», precisa. E c’è bisogno di
valutazione, a dispetto delle proteste che lo scorso anno hanno
accompagnato la sperimentazione voluta dall’ex ministro Mariastella
Gelmini in 33 istituti italiani. «La valutazione - sostiene Profumo-
è centrale in ogni processo di cambiamento, non deve essere vista
come un atto sanzionatorio nei confronti dei docenti, ma in funzione
di un miglioramento della qualità della scuola, tramite prove
strutturate e standardizzate, che consentano confronti tra i
risultati».
Positivo il commento del Pd. «Finalmente
oggi dal ministro Profumo abbiamo ascoltato parole nuove per
ricostruire il clima di fiducia nella scuola pubblica e di pieno
coinvolgimento di insegnanti, dirigenti scolastici, studenti,
famiglie, necessario per fare i passi avanti che servono verso una
nuova cultura della valutazione, su cui il nostro paese e' parecchio
indietro - afferma in una nota Francesca Puglisi, responsabile
scuola della segreteria del Pd.
|