Intervista
Marco Rossi Doria “I docenti sono F. Amab. la Repubblica, 19.12.2011
Marco Rossi Doria,
sottosegretario all’Istruzione, chiede sostegno e valorizzazione per
i prof. «Forse non sarà possibile aumentare gli stipendi ma si
potrebbero regalare pc o corsi di studio all’estero o buoni acquisto
per libri». I prof li meritano, avverte, per il loro lavoro
silenzioso e negli ultimi anni anche denigrato, con i ragazzi.
«La scuola fa già
tantissimo. Decine e decine di migliaia di insegnanti sono guide
competenti per gli studenti».
«Significa saper
ascoltare i ragazzi senza diventare loro amici, senza collusività né
giudizi sprezzanti. Significa essere adulti di riferimento perché la
scuola deve saper presidiare il limite e le regole ma deve anche
saper ascoltare».
«C’è chi ritiene che a
scuola si vada per apprendere e basta. In parte è vero, però
l’apprendimento non viene trasmesso solo in classe e le scuole
devono essere in grado di interagire con tutto quello che arriva dal
mondo esterno. Insomma, le scuole hanno un ruolo molto più complesso
e ampio rispetto al passato».
«Bisogna dare ai
ragazzi gli strumenti per diventare persone serie, in grado di
capire se stessi ma anche di fare il proprio dovere. Bisogna
insegnare loro a socializzare perché le generazioni precedenti
imparavano le regole del rapporto con gli altri in strada, nei
cortili, in dimensioni comunitarie ormai scomparse. Infine, a noi
insegnanti spetta il compito di ricordare il limite, le regole ma è
più difficile farlo rispetto al passato perché le famiglie e la
società non pretendono più il rispetto di regole e limiti in modo
altrettanto chiaro. Questo confonde i ragazzi che hanno le
potenzialità per essere se stessi ma hanno più bisogno di prima di
essere guidati. Questo non significa essere psicanalisti, a noi
docenti spetta solo il ruolo di portatori della ricerca e di un
metodo».
«È vero, c’è anche chi
non è all’altezza, è sempre stato così, anche in passato. Ma è vero
anche che ogni giorno un milione di persone si sveglia e per uno
stipendio che supera di poco quello di un operaio si occupa dei
nostri figli in uno scenario profondamente mutato, ci vuole un
grande grazie pubblico a queste persone. E ci vuole un sostegno».
«Stiamo lavorando per
un riconoscimento pubblico dei prof. Forse la crisi non ci
permetterà di aumentare gli stipendi ma potremmo regalare pc, o dare
loro la possibilità di andare nel mondo o buoni acquisto per libri». «Esistono anche i fannulloni ma la gran parte dei docenti sta facendo un lavoro molto diverso da quello per cui sono stati preparati e lo fanno in silenzio, senza clamori. Chi ha parlato dell’immenso lavoro dei professori che durante l’alluvione di Genova hanno garantito il trasferimento di centinaia di ragazzi da un luogo all’altro? Chi si rende conto di quante piccole e grandi tragedie vengono evitare ogni giorno o di quante strade nuove si schiudono nei nostri ragazzi per merito dei professori?». |