Contro l'abbandono, la Ue raccomanda l'innalzamento dell'obbligo da Tuttoscuola, 2.12.2011 Scuola dell'obbligo fino a 18 anni in tutta Europa, e creazione di scuole di 'seconda opportunità': sono queste, secondo i deputati europei, le misure necessarie per ridurre il tasso di abbandono scolastico nell'Ue. Per questo, il Parlamento europeo ha approvato a Bruxelles una risoluzione in cui invita gli Stati membri a intraprendere riforme educative rivolte proprio ai bambini e ai giovani che non concludono il loro ciclo di istruzione. L'idea del Parlamento è di prolungare l'istruzione obbligatoria dai 16 ai 18 anni, e di creare scuole per i giovani che hanno abbandonato gli studi. Inoltre, si vuole favorire un approccio personalizzato e coordinato tra tutti gli attori coinvolti: scuole, enti pubblici, servizi sociali, servizi sanitari, investendo a livello nazionale anche sul miglioramento delle competenze degli insegnanti. L'obiettivo al 2020 è portare il tasso di abbandono scolastico sotto il 10%. Basti pensare che una sola riduzione dell'1% permetterebbe all'economia europea di avere 500mila giovani lavoratori qualificati in più ogni anno. Del resto, dati recenti mostrano che il 52% dei giovani che ha lasciato la scuola, senza raggiungere un diploma, rimane disoccupato. Sul fronte delle riforme scolastiche, in particolare, i parlamentari chiedono una diversificazione nei metodi di apprendimento, e sono in favore di metodi di valutazione continua che riconoscano anche le conoscenze acquisite in modo informale, per facilitare il rientro nel sistema scolastico. Piace ai deputati il modello spagnolo che sostiene partenariati tra scuole e imprese locali. I più vulnerabili, a rischio abbandono, sono i bambini provenienti da famiglie di migranti o famiglie povere e disagiate. Il Parlamento europeo chiede sforzi particolari per i bambini rom, di cui il 20% non è scolarizzato e il 30% è in abbandono scolastico. |